Compensi e servizi iniqui senza garanzia di pubblicazione, poco rispetto per il lavoro altrui, mancanza di coperture assicurative e di formazione alla professionalità, contratti assurdi, lavoro nero: sono gli aspetti del lavoro precario nel giornalismo denunciati dal film "Non ancora", realizzato da Giada Campus, cronista precaria, e prodotto da Progetto Cine Indipendente con la collaborazione dell’Associazione Ligure dei Giornalisti. "Non ancora", ha spiegato Marcello Zinola, segretario della Ligure, è la frase magica con cui i precari rispondono per troppi anni alle fatidiche domande: «Hai un contratto? Ti pagano regolarmente? Riesci a fare valere e a dimostrare le tue qualità? I colleghi con un contratto regolare ti considerano, ti aiutano, ti tutelano?».
Giada Campus ha spiegato che il film è frutto di 8 giorni di lavorazione e di 10 mesi di post produzione, al costo di 3 mila euro, con 35 persone tra attori e comparse e 25 operatori. «Ho scoperto questo mezzo di comunicazione - ha spiegato oggi a Genova - e ho deciso di raccontare il disagio di questa categoria per dare voce a migliaia di precari che lavorano ogni giorno senza orario, per quattro soldi, anche per editori ricchi e famosi». Il film verrà proiettato in anteprima venerdì alla Mostra internazionale del Cinema Indipendente di Celle Ligure.
Ansa