News

09/10/2007

Speciale Congresso Fnsi, "Insieme per la Subalpina"

La lista e il programma dei collaboratori

INSIEME PER LA SUBALPINA


Collaboratori

1 – BRACCO Dario

2 – DI POPPA Maria

3 – EGIDI BOUCHARD Piera

4 – FIRERA Gianni

5 – NASTRO Giuseppe

6 – PARISI Roberto

7 – SIMONETTA Domenico detto Mimmo


PROGRAMMA

Collaboratori. Inizia così per molti giovani la lunga marcia all’interno della professione, un cammino nel precariato che nella maggioranza dei casi durerà anni, un tempo speso all’inseguimento della fatidica assunzione senza alcun tipo di garanzia. Un percorso fatto di lavoro sottopagato, assenza di diritti e spesso ricatti da parte di editori sempre più spregiudicati.

E anzitutto a questi colleghi che la lista “Insieme per la Subalpina” intende dare voce nel prossimo congresso della Federazione della Stampa. Vuole farlo nella convinzione che solo difendendo le face più deboli della categoria si potranno tutelare autonomia e autorevolezza della professione. Garanzie per i più giovani che si affacciano nel mondo del giornalismo, ma regole certe anche per le centinaia di collaboratori che lavorano negli uffici stampa e che attendono ancora il riconoscimento del loro ruolo professionale nonostante l’approvazione della legge 150.

Quello dei giornalisti collaboratori, lo sappiamo, è un mondo molto variegato, certamente la fotografia più fedele della complessità dell’attuale sistema informativo. Accanto a colleghi che esercitano a tempo parziale l’attività giornalistica e che spesso possono vantare una fortissima specializzazione nel proprio campo, convivono vasti segmenti di professione privi di qualunque protezione. Il recente accordo raggiunto tra Federazione della Stampa, Governo e Fieg sull’Inpgi 2, rappresenta un importante passo in avanti che premia la determinazione del sindacato dei giornalisti nel difendere i diritti dei più deboli. L’esonero dal pagamento per i colleghi a più basso reddito e lo spostamento della contribuzione verso gli editori, sono risultati importanti. Da un lato alleggeriranno i più deboli dal pagamento di una trattenuta previdenziale che comunque non avrebbe permesso una pensione decente, dall’altro, consentiranno invece a chi fa delle collaborazioni giornalistiche la principale fonte di sostentamento, una garanzia vera.

Ma questo dev’essere solo un  primo passo. Dal congresso della Fnsi vogliamo che emergano con forza altre richieste: 

1) Tempi di pagamento certi e rapidi.  Nonostante le norme comunitarie vietino i pagamenti oltre i 30 giorni, gli articoli vengono spesso saldati ben oltre questa soglia. Per molti collaboratori che anticipano spese di benzina e telefono, questo è un problema e la soluzione avrebbe per gli editori un costo molto basso. Vogliamo chiedere il rispetto di questa legge.

2) Basta al falso diritto d’autore. Molti giornali,  per aggirare il pagamento dell’Inpgi 2, chiedono ai colleghi la cessione di diritto d’autore e questa stortura temiamo possa estendersi in futuro con l’introduzione della nuova intesa con il governo. La cessione di diritto d’autore è regolamentata da una legge della quale chiediamo la piena applicazione.

3) Pagamento di tutte le prestazioni professionali.  Sempre più spesso, ad esempio nei piccoli giornali, le fotografie non vengono pagate. E’ importante stabilire il principio che nessun lavoro può essere svolto a  titolo gratuito e le prestazioni devono comunque essere regolamentate. Inoltre, i minimi di pagamento devono essere aumentati per restituire ai giornalisti la professione e a chi la esercita la dignità che merita.

4) Piena applicazione della legge 150. Chiediamo maggiore fermezza alla Federazione nel condurre la battaglia del riconoscimento della Legge 150/2000 nei confronti sia del Governo sia dei sindacati confederali. Torino in queste lotte, da sempre in prima linea, ha indicato più volte linee e soluzioni , organizzando incontri e discussioni. E’ tempo di trovare certezze per tutti quei  colleghi che vivono la deprimente e particolare condizione di lavoro precario, nell’assoluta incertezza legislativa.

La consapevolezza della “giusta lotta” deve  essere un patrimonio comune ed una strada da percorrere insieme che deve trovare tutti, professionisti e collaboratori, uniti affinché si possa raggiungere l’obiettivo: l’applicazione della legge 150, diventata oramai uno scandalo nazionale. Nella Pubblica Amministrazione, in particolare , bisogna battersi per il  riconoscimento del  ruolo professionale che è la condizione primaria per avere quelle garanzie che fino ad oggi sono venute a mancare , nell’assoluta confusione di ruoli, compiti ed ambiti di applicazione.

Certezze che non devono mancare anche per quei colleghi che lavorano negli uffici stampa del settore privato, che vedono l’applicazione di contratti, quando ci sono, disparati e diversi, e  comunque non pertinenti con il lavoro che si svolge. Forme palesi di discriminazione a cui è opportuno porre la parola “fine”.

5) Formazione. Troppo spesso i colleghi più giovani vengono mandati sui servizi senza una adeguata formazione, senza conoscere diritti e doveri dell’esercizio professionale. Fare informazione è un lavoro serio per il quale sono richiesti preparazione, conoscenza delle leggi e conoscenza dei mezzi a disposizione. Anche per questo chiediamo al sindacato dei giornalisti uno sforzo perchè organizzi di concerto con l’Ordine qualificati corsi di formazione che comprendano anche i temi dell’interculturalità, bussola sempre più importante per orientarsi in una società complessa.

I giornalismi sono molti ma giocano tutti nella stessa categoria: quella della buona informazione al servizio del cittadino.
Condividi:

C.F. 80089510012 - Copyrights © 2016.
Registrazione Tribunale di Torino n.1913 del 31/1/1968 Iscritto registro Sicid n. 11095/16 V.G. N. 49/2016 Registro Stampa del 3/11/2016

  • Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
  • FNSI.
  • Fondo giornalisti.
  • Ordine giornalisti Piemonte.
  • IMPGI.
  • CASAGIT Piemonte.
  • Centro Studi Pestelli.
  • Circolo della Stampa.
  • ungp.