La qualità d’informazione pare estranea agli editori, loro pensano ad altro, fanno auto, palazzi. La responsabilità, però, è anche nostra: la piattaforma che abbiamo presentato è in qualche passaggio ottocentesca. Abbiamo sempre continuato a lavorare mentre c'era San Remo, i Mondiali di calcio, le Olimpiadi: la paura che i colleghi tra sindacato e azienda scegliessero l’azienda ci ha reso spesso immobili.
La filosofia dei nuovi giornali è di farli guardare, ammirare, alla Vanity Fair. Questo modello si pubblicizza con lo slogan "dateci un euro e vi racconteremo di tutto un po’", ma un euro inizia a diventare troppo per molti. E le rese nelle edicole sono sempre di più.
Tolgo il cappello di fronte a colleghi come Lirio Abbate, ma nella nostra professione c’è anche troppa sciatteria: non sappiamo nulla della Francia ma quasi tutto del rapporto tra Cecilìa e Sarkozy. Accoglierei volentieri l'invito che Serventi Longhi avanza all'Ordine: manderei a casa tanti colleghi a calci nel sedere dall’oggi al domani, ma dobbiamo fermarci di fronte alla lentezza della legge e della burocrazia.
Lorenzo Del Boca - presidente Ordine nazionale dei giornalisti
Castellaneta Marina Diario del XXV Congresso della Fnsi (3)