La ripartizione tra giornalisti professionisti e collaboratori sta mostrando la corda e dovrà essere rivista. La ratio era quella di riunire, da una parte, tutti coloro che vivono di giornalismo e svolgono tale attività a tempo pieno e dall'altra il classico pubblicista con tutto il suo bagaglio di saperi ed esperienze. Partizione che si è rivelata solamente cartacea, senza attecchire sulla composizione del sindacato, con il solo risultato di ridurre ulteriormente la rappresentanza dei pubblicisti collaboratori alla risibile percentuale del 25 per cento del Congresso e delle conseguenti risultanze della segreteria, della giunta e del Consiglio nazionale della Fnsi. Le stesse proporzioni a sfavore dei pubblicisti, si ripercuotono a livello regionale: già la iniqua ponderazione due pubblicisti-un professionista all'Ordine stride, e nel sindacato la proporzione peggiora uno a quattro.
Ezio Ercole - delegato Associazione Stampa Subalpina
Castellaneta Marina Diario del XXV Congresso della Fnsi (7)