Franco Siddi segretario e Roberto Natale presidente: sono i candidati su cui la maggioranza della Federazione nazionale della stampa scommette e che, alla fine, dovrebbero passare a meno di colpi di scena dell'ultima ora.
Ansa
Franco Siddi, presidente uscente della Fnsi, ha posto ancora il problema del precariato al centro dell’attenzione del Congresso: "Dobbiamo trovare soluzioni per questi colleghi più deboli, spesso esposti in frontiera, bersaglio immediato, privo di garanzia alcuna, privo di rispetto e senza nessuna tutela. Perché la nostra professione ci chiama a recuperare il senso del dovere del giornalista. Da Gramsci a Donati, da Giovanni Amendola a Biagi, a Giovanni Paolo II: l’informazione non deve fare l’interesse di pochi. Abbiamo l'esempio di Biagi, a cui è dedicato questo Congresso: giornalista, patriota, uomo della Resistenza, ha concorso in maniera straordinaria a realizzare attraverso l’informazione quella convivenza civile che è sempre più necessaria, perché chi è lontano dal centro ha più diritto ancora ad essere informato e a capire: questo è il bene dell’informazione, che non è mercantile, come ci ha ricordato Gramsci".
"Il giornalista ormai - ha continuato Siddi - è diventato un'altra cosa, "al servizio", qualcuno è diventato dei servizi. Questo non si può accettare. Coraggio e disponibilità alla testimonianza morale e civile alta, sempre. Non ci piace la tv che ci fa vedere un’altra realtà, rispetto a quella che vediamo e conosciamo: la Perugia fatta solo di delinquenti, un Paese di veline e velinari, non si parla del lavoro, dei disastri che si abbattono sulla civiltà democratica. Si pensa solo che bisogna compiacere e questo vogliono i padroni del vapore: gli editori, ma anche qualcuno nelle redazioni, per gerarchizzare le notizie in base solo a criteri mercantili". Siddi ha concluso ringraziando il segretario uscente Paolo Serventi Longhi per il lavoro di questi undici anni. Lo stesso ringraziamento rivolto anche da Roberto Natale, che alle opposizioni ha domandato: "Davvero pensate che il contratto non sia stato ottenuto perché si sono fatti due giorni e non tre consecutivi di sciopero?". Natale ha attaccato "quelle tesi, sbagliate, di elogio della flessibilità e contro la contrattazione nazionale che pubblichiamo come editoriali sui nostri giornali, quelle di Pietro Ichino sul Corriere della Sera ad esempio".
Delle problematiche che investono la categoria e tutto il mondo del lavoro hanno parlato anche il presidente della Camera dei deputati, Fausto Bertinotti, e il governatore della Puglia Nichi Vendola: "Il precariato nel giornalismo produce sensazionalismo, elimina l'approfondimento". Un problema per la categoria "che si inserisce in un contesto generale - ha sottolineato Bertinotti - in cui il lavoro autonomo in realtà è sempre più lavoro dipendente senza garanzie e tutele". Ha portato al Congresso i saluti del governo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all'editoria, Ricardo Franco Levi. Ha concluso la mattinata il segretario uscente Paolo Serventi Longhi, a cui il Congresso ha rivolto un lungo applauso. "Resterò ovviamente iscritto a questo sindacato - ha detto Serventi - e non rinuncerò mai a dire quello che penso".
Castellaneta Marina Diario del XXV Congresso della Fnsi (12)