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03/12/2007

"Un incremento dell'aliquota a carico degli editori"

La richiesta arriverà dall'Inpgi. Riceviamo e pubblichiamo la nota del fiduciario regionale

Cari colleghi,
nei giorni scorsi si è tenuto l'ultimo consiglio Inpgi dell'attuale legislatura, ecco una nota flash sulla situazione di bilancio e su due importanti determinazioni assunte per il futuro.

  Bilancio - L'aggiustamento di bilancio 2007 registra ancora un anno positivo con un avanzo di oltre 80 milioni di euro, ma la forbice tra entrate contributive e uscite per il pagamento delle pensioni ha ricominciato a stringersi. Dal pericoloso 99 per cento di alcuni anni fa era stata portata ad un tranquillizzante 87 per cento (87 euro erogati ogni 100 incassati): negli ultimi due anni è tornata oltre il 90 per cento, a causa di una riduzione delle entrate contributive. Motivo principale, accanto ad un incremento assai robusto di contratti precari, il mancato rinnovo contrattuale, che ha ridotto la forbice di 1,8 punti ogni anno. Nello stesso tempo, i prepensionamenti già attuati dagli editori pesano ogni anno sul bilancio per quasi dieci milioni di euro, mentre si annunciano nuove richieste.

  L'Inpgi ha quindi valutato due strategie a difesa dei bilanci futuri e delle pensioni della categoria, che spetterà al nuovo Consiglio mettere in pratica dopo il rinnovo degli organismi amministrativi attraverso le elezioni del febbraio prossimo:

1) In assenza di rinnovo contrattuale, e dunque di aumenti riflessi sulla contribuzione, l'Inpgi chiederà - come gli consente l'autonomia di ente privatizzato - un incremento dell'aliquota contributiva a carico degli editori, oggi inferiore di oltre sette punti a quella Inps.

2) Per i prepensionamenti, lasciati dal legislatore a totale carico della categoria anche dopo la privatizzazione Inpgi (mentre all'Inps sono a totale carico dello Stato), è stato chiesto un parere pro-veritate al presidente emerito della Corte Costituzionale Baldassarre, che ha giudicato la norma anticostituzionale, sottolineandone l'irragionevolezza e l'iniquità. In sostanza l'istituto, a cui è attribuito il dovere di garantire una sana amministrazione della previdenza di categoria, non può essere lasciato in balìa di decisioni esterne che ne pregiudichino i bilanci. All'atto di nuove richieste di prepensionamenti da parte degli editori - in assenza di un intervento governativo di modifica della norma - l'Inpgi potrà quindi ricorrere al Tar, sollevando eccezione di incostituzionalità.

Roberto Reale
Consigliere generale Inpgi e fiduciario per il Piemonte
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