Nella notte tra martedì 26 e mercoledì 27 agosto si è spento all'ospedale Mauriziano di Torino Cesare Roccati. Nato a Chieri, figlio del pittore Vigin Roccati, Cesare aveva 66 anni ed era andato in pensione nel 2002. Giornalista dal 1970, prima alla Gazzetta del Popolo e poi a La Stampa, aveva concluso la sua carriera nel quotidiano come caporedattore delle pagine economiche e sindacali ed era tornato a coltivare la passione per la pittura e la scultura. Figura di primo piano, si è subito affermato come punto di riferimento forte per i colleghi per le sue doti di umanità, oltre che di competenza professionale. Da sempre impegnato per la categoria (ancora a maggio aveva organizzato e condotto a Mondovì un convegno sull'informazione locale), era stato presidente dell'Associazione Stampa Subalpina dal 1985 al 1989 e presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte dal 1992 al 1995. Ma al di là delle cariche elettive non ha mai smesso il suo impegno a favore delle fasce più deboli del giornalismo e soprattutto dei giovani. Credeva e fino all’ultimo si è battuto per un giornalismo rispettoso dei diritti delle persone, sia sotto l’aspetto sindacale, all’interno delle redazioni, sia come strumento culturale di crescita della società civile. Un grande collega. L'Associazione è vicina nel dolore alla famiglia, alla moglie Luciana e al figlio Gigi.