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17/12/2008

L'addio a Caracciolo

Partecipazione al lutto da parte della Fnsi

I funerali di Carlo Caracciolo, fondatore di Repubblica, si sono svoltii a Roma alla Chiesa di San Bartolomeo all'Isola Tiberina. A rendere omaggio nella camera ardente allestita nella cappella di San Benedetto, in piazza in Piscinula, sono via via arrivati il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il direttore di Repubblica, Ezio Mauro ("era uno dei più grandi editori italiani, ed era un uomo che amava i giornali"), accompagnato dal direttore dell'Espresso, Daniela Hamaui, l'ingegner Carlo De Benedetti, Franco Siddi, segretario della Fnsi, e Furio Colombo.

"Partecipo con commozione al lutto per la scomparsa di Carlo Caracciolo, intellettuale, editore, protagonista non solo dell'impegno antifascista, ma di tanta parte della vita culturale e democratica del Paese" dice Massimo D'Alema. Mentre per il presidente del Senato Renato Schifani "il Paese ha perso un imprenditore coraggioso, moderno, che si è sempre battuto per la democrazia". In Senato è stato osservato un minuto di silenzio. Cordoglio anche dal presidente della Camera Gianfranco Fini, mentre l'Aula ha ricordato l'editore con un lungo applauso.

A nome della Federazione nazionale della stampa, il segretario Franco Siddi e il presidente Roberto Natale hanno espresso "la partecipazione più sentita al lutto per la scomparsa dell'editore Carlo Caracciolo", "un uomo importante, un editore sapiente, capace di grandi sfide intellettuali e imprenditoriali a promozione e sostegno di un'informazione pluralista e libera".

"Era un uomo degno, al di fuori di ogni settarietà e faziosità", dice Giuseppe Ciarrapico, senatore del Pdl, che lo ha ricordato al Senato insieme a Luigi Zanda del Pd. "Caracciolo è un uomo che ha segnato la storia dell'editoria italiana, di cui è stato per tanti anni indiscusso protagonista" commenta il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. Per il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga "la morte di Carlo Caracciolo lascia un gran vuoto non solo nel mondo dell'aristocrazia ma anche dell'alta finanza borghese e dell'editoria".

Alla camera ardente si è recato anche Romano Prodi: "Carlo Caracciolo - ha detto - era una persona che anche negli ultimi anni ha mostrato energie straordinarie e anche recentemente ha cominciato ad intraprendere progetti per il futuro, come se la vita non avesse termine".

Antonello Soro, capogruppo dei deputati del Pd ricorda "il contributo fondamentale alla costruzione dell'Italia libera e democratica". Il capogruppo alla Camera dell'Italia dei valori, Massimo Donadi esprime "il più sentito cordoglio per la scomparsa di Carlo Caracciolo, un uomo che ha dato un contributo fondamentale alla nascita della Repubblica ed alla vita democratica e culturale del nostro paese".

Per Fausto Bertinotti, Caracciolo, "intellettuale raffinato, nel mondo dell'editoria politica ha rappresentato con sensibilità democratica la lucidità dell'innovazione insieme ad un grande esempio di stile". Il presidente del Consiglio di amministrazione della Rai Claudio Petruccioli lo ricorda come un "grandissimo editore, un forte intellettuale, un combattente per la libertà un signore di un'eleganza e una bellezza straordinarie".

Repubblica.it
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