Il Comitato esecutivo dell’Unione nazionale giornalisti pensionati, riunito a Roma il 24 marzo 2009, ha esaminato i vari punti della proposta ultimativa per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico che sembra condurre alla conclusione della vertenza. L’Unione auspica che in questi giorni, dopo l’esame da parte della Commissione contratto, del Consiglio nazionale della FNSI e dell’assemblea nazionale dei CDR, l’ipotesi di accordo venga siglata, ponendo fine a un lungo periodo di incertezza per i colleghi in attività, in un momento particolarmente delicato e drammatico per tutto il mondo del lavoro, non solo italiano.
L’Ungp ritiene che il nuovo contratto, sia pure con i limiti che ognuno può individuare e sottolineare, può ripristinare e aggiornare le regole del settore dell’informazione per gli anni avvenire. L’accordo sembra aver trovato punti di ragionevole equilibrio per la parte normativa e per la parte economica. Ogni suo punto sarà sottoposto al referendum al quale anche i giornalisti pensionati parteciperanno. L’Ungp ritiene comunque che la firma di questo contratto sia un atto necessario. Senza contratto i giornalisti italiani correrebbero seri rischi, mentre gli editori avrebbero sempre più mano libera per precarizzare la professione e smantellarne le tutele. Il Comitato esecutivo ringrazia il segretario Siddi e tutti i dirigenti della Federazione della stampa per l’impegno profuso nella vertenza contrattuale e per aver tenacemente voluto l’ istituzione del Fondo per la perequazione delle pensioni lungamente richiesto e proposto , fin dall’iniziale piattaforma, dall’Unione nazionale dei giornalisti pensionati. Fra un anno il Fondo potrà essere realtà: gli editori vi contribuiranno con 5 euro mensili per ogni giornalista contrattualizzato in attività. Questa è una conquista importante che l’Unione saluta con grande soddisfazione. I giornalisti pensionati di domani avranno finalmente a disposizione un meccanismo efficace di perequazione, finora inesistente, per integrare le pensioni che ogni anno di più sono impoverite e aggredite e falcidiate dal carovita.
Ungp