“Non è un contratto di difesa, è un contratto dal quale dobbiamo difenderci”. I Comitati di redazione del Corriere della Sera, La Stampa, Il Messaggero, Tg La 7, La Nazione, Il Giorno, La Gazzetta di Parma e L’Adige respingono con una nota comune l’ipotesi d’accordo siglata dalla Fnsi con gli editori e chiedono al sindacato nazionale di tornare al tavolo delle trattative. L’ipotesi di contratto, spiegano, “toglie autonomia alla professione, come giustamente ha rilevato l’Ordine dei giornalisti, relega i giovani a una carriera di serie B, interpreta la flessibilità in modo selvaggio, indebolisce le rappresentanze sindacali, favorisce la rottamazione di centinaia di giornalisti con una lunga esperienza alle spalle, dimentica i freelance, trasforma gli editori in direttori e mortifica le retribuzioni, intaccando pesantemente il sistema degli scatti di anzianità, con gravissimi effetti anche sulle pensioni”. “Con questo contratto - dicono le rappresentanze sindacali - dovremmo fare di tutto, ci farebbero di tutto e ci pagherebbero di meno. E’ un risultato inaccettabile, dopo quattro anni di mancato rinnovo e 18 giorni di sciopero. I Comitati di redazione firmatari di questo documento chiedono che la Fnsi torni al tavolo delle trattative, per rinegoziare i punti dell’accordo che più penalizzano la nostra categoria”.