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24/07/2009

59 giornalisti uccisi: appello all'Onu

Un "bagno di sangue" nei primi 6 mesi del 2009 in tutto il mondo

Cinquantanove giornalisti assassinati in tutto il mondo dall'inizio del 2009. E' impressionante il numero rilevato dalla Pec (Press Emblem Campaign, organizzazione non governativa con sede a Ginevra) che  ha lanciato un allarme mondiale.  "E' un bagno di sangue", ha dichiarato il segretario generale Blaise Lempen.
La Pec ha calcolato che sono 53 i giornalisti uccisi nei primi sei mesi del 2009  - 45 in più rispetto allo stesso periodo del 2008 - mentre si è registrato un picco agghiacciante nel mese di luglio. Nelle prime tre settimane del mese sono stati registrati ben 6 omicidi, tra cui quello dell'attivista russa Natalya Estemirova, uccisa il 15 luglio. Il Messico detiene il record negativo, con 7 giornalisti uccisi in quest'anno, seguito in ordine discendente da Pakistan (6), Iraq, Filippine, Russia e Somalia (5), Gaza e Honduras (4), Colombia (3), Afghanistan, Guatemala, Nepal, Sri Lanka e Venezuela (2), India, Indonesia, Kenya, Kyrgyzstan e Madagascar(1). La PEC, secondo cui l'incremento di morti è dovuto ai conflitti di Gaza, Somalia, Pakistan e Sri Lanka, ha fatto appello alle Nazioni Unite affinchè "fermino questa strage di giornalisti - sono le parole di Lempen -. In luoghi come Messico, Filippine e Russia, dove non vi sono conflitti in corso, gli omicidi stanno diventando una caratteristica endemica".

(www.fnsi.it)

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