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09/06/2010

Giornalisti, "pronti alla resistenza civile"

Comunicato della Conferenza nazionale dei Cdr sul ddl intercettazioni

La Conferenza Nazionale dei Comitati e dei Fiduciari di redazione, riunita a Roma l'8 giugno, denuncia con forza e indignazione il disegno di legge che impedisce ai giornalisti di dare notizie, a volte per anni, perché vieta la pubblicazione della cronaca giudiziaria  fino alla conclusione delle indagini preliminari.

La norma inoltre impedisce, di fatto,  alla magistratura di svolgere efficaci indagini contro la criminalità.

I giornalisti italiani sono pronti alla resistenza civile e non accetteranno mai di sottostare a una legge che limita il diritto dei cittadini ad essere informati e il loro diritto-dovere di informarli.

I cittadini sappiano comunque fin d’ora che i giornalisti faranno ogni sforzo affinché loro possano continuare a conoscere tutte le notizie.

Così come hanno fatto i direttori dei quotidiani italiani e il mondo delle associazioni, i comitati e i fiduciari di redazione danno pieno sostegno alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e assicurano l’adesione a tutte le forme di lotta che la Fnsi promuoverà, nessuna esclusa, compresi lo sciopero e una manifestazione aperta alla società civile.

La libera informazione è la più pura espressione della democrazia, nessuno pensi di poterla bloccare con una legge che impone il silenzio di Stato.



APPELLO DI DIRETTORI E FNSI CONTRO IL DDL INTERCETTAZIONI

"I direttori e le redazioni dei giornali italiani, con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, denunciano il pericolo del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche per la libera e completa informazione.
Questo disegno di legge penalizza evanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media inclusi) di dare notizie delle inchieste giudiziarie – comprese quelle che riguardano la grande criminalità - fino all’udienza preliminare, cioè per un periodo che in Italia va dai 3 ai 6 anni e, per alcuni casi, fino a 10. Le norme proposte violano il diritto fondamentale dei cittadini a conoscere e sapere, cioè ad essere informati.
E’ un diritto vitale irrinunciabile, da cui dipende il corretto funzionamento del circuito democratico e a cui corrisponde – molto semplicemente – il dovere dei giornali di informare.
La disciplina all’esame del Senato vulnera i principi fondamentali in base ai quali la libertà di informazione è garantita e la giustizia è amministrata in nome del popolo. I giornalisti esercitano una funzione, un dovere non comprimibile da atti di censura. A questo dovere non verremo meno, indipendentemente da multe, arresti e sanzioni. Ma intanto fermiamo questa legge, perché la democrazia e l’informazione in Italia non tollerano alcun bavaglio".


Una lista lunghissima di direttori responsabili dei quotidiani, delle tv, dei periodici, hanno sottoscritto questo documento contro il disegno di legge bavaglio:
Mario Calabresi (La Stampa), Ferruccio De Bortoli (Il Corriere della Sera), Ezio Mauro (La Repubblica), Vittorio Feltri (Il Giornale), Gianni Riotta (Il Sole 24 Ore, attraverso il vice Alberto Orioli), Mario Sechi (Il Tempo), Roberto Napoletano (Il Messaggero), Bianca Berlinguer (TG3), Emilio Carelli (Sky TG 24), Concita Di Gregorio (L’Unità), Gianfranco Marcelli (Vice Direttore di Avvenire), Corradino Mineo (Rai News 24), Luigi Contu (Ansa), Gianfranco Astori (Asca), Antonio Lucaroni (Vice Direttore Agi), Giuseppe Pace (Agenzia Dire), Carlo Bollino (La Gazzetta del Mezzogiorno), Stefano Del Re (La Nuova Sardegna),  Peter Gomez (Il Fatto Quotidiano, anche per il direttore Padellaro), Stefano Menichini (Europa), Dino Greco (Liberazione), Norma Rangeri (Il Manifesto), Carmine Fotia (Il Romanista), Stefano Corradino (Art.21), Altero Frigerio (Radio Art.1).

ALTRE ADESIONI

Giampaolo Roidi, Direttore Metro
Antonio Bagnardi, Direttore Televideo
Antonello Piroso, Direttore La7
Roberto Bernabò, Direttore Il Tirreno
Maurizio Cattaneo, Direttore L’Arena
Giuseppe Mascambruno, Direttore La Nazione
Giovanni Morandi, Direttore Il Giorno
Alberto Faustini, Direttore Il Giornale del Trentino
Gaetano Baldi, Direttore responsabile LiberoReporter
Daniela Russo, Direttore LiberoReporter
Bruno Angelico, Direttore responsabile City
Riccardo Quintili, Direttore Il Salvagente
Pierangelo Giovannetti, Direttore Adige di Trento
Maria Patrizia Lanzetti, Direttore Corriere Romagna
Mimmo Angeli, Direttore Corriere Mercantili-Gazzetta del Lunedì Genova
Augusto Ditel, Direttore Gazzetta di Reggio
Angelo Di Marino, Direttore responsabile la Città
Paride Leporace, Direttore Quotidiano della Basilicata
Gaetano Rizzuto, Direttore responsabile Libertà
Cristiano Draghi, Direttore Corriere di Livorno
Paolo Ermini, Direttore Corriere Fiorentino
Paolo Figus, Direttore L’Unione Sarda
Luigi Vicinanza, Direttore Il Centro
Gildo Campesato, Direttore Corriere delle Comunicazioni
Matteo Cosenza, Direttore Il qutidiano della Calabria
Angelo Cimarosti, Direttore Tg Canale Italia
Virman Cusenza, Direttore Il Mattino di Napoli
Luca Ferrari, Vicedirettore Il Reporter
Antonio Lucaroni, Vicedirettore Agi per l'Economia
Gianni Sciancalepore, Cdr Corriere del Veneto-Corriere della Sera
Paola Colaprisco, Cronista L'Arena di Verona e Presidente Assostampa Verona
Vincenzo Pane, Giornalista pubblicista addetto stampa Pd Campania
Marco Toresini, Caposervizio "Bresciaoggi"
Michele Mascellaro, Direttore Taranto Sera
Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani
Cristina Carpinelli, Radio24 il sole24ore
Angelo Mina, Agenzia Asca
ART (Associazione Registi della Fiction Televisiva)
Emiliano Liuzzi
Salvatore Contino
Mario Castelluzzo, Consigliere provinciale di Ferrara
Enrico Subioli
Benedetto Dradi, giornalista pubblicista
Carlo Muscatello, Presidente Assostampa Friuli Venezia Giulia e giornalista del "Piccolo" di Trieste
Antonio Caccamo
Giovanni Del Giaccio, Il Messaggero - Redazione di Latina
Greta Barbolini, Presidente Nazionale Ucca
L’Assostampa Campania, l’Unione Cronisti e i Comitati di redazione della Campania
Vera Baldini, giornalista Mediaset

 

 

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