Care colleghe, cari colleghi, cari amici,
il periodo non è felice. I giovani non trovano lavoro, gli adulti lo perdono, le famiglie non si formano, i figli non nascono. In tutto questo, chissà come mai quei bizzarri dei giornalisti, molti dei quali sono senza lavoro pure loro, si incaponiscono tanto per una legge sulla libertà di stampa? Come diceva il poeta, prima si mangia, e poi si fa della filosofia.
Però, e lo dico con tutto il cuore, come Segretario dell'Associazione Stampa Subalpina, come giornalista da trent'anni e come cittadina, aiutateci tutti a ricordare con gli scritti, con le immagini, con le interviste, con le inchieste, che anche la libertà è cibo, e non soltanto per le anime. Molti di noi sono nati a guerra abbondamente finita, non hanno sperimentato che cosa volesse dire non poter dire quello che si pensava, non poter mettere in atto il principio volterriano: io non la penso come te ma sono pronto a sacrificare la mia vita perché tu possa esprimere la tua opinione. Esprimersi è fondamentale, è un diritto della persona prima ancora che costituzionale. Se questo diritto viene limitato, ci impoveriamo. Rendiamo più difficile ogni rivendicazione, anche economica e sociale, perché non sappiamo. Delle inchieste, si potranno dare soltanto resoconti parziali e minuscoli, si dovranno fare i riassunti come alle elementari, vietato citare i dettagli, che spesso sono l'elemento chiarificatore di una notizia. Regole incerte, ma la certezza della punizione economica per gli editori, i quali dovrebbero trasformarsi in censori a loro volta. Ipotesi che grazie al cielo la Fieg rifiuta, stando al fianco dei giornalisti.
Facciamo pure autocritica. Diciamo che abbiamo abusato. Che i giornalisti hanno esagerato, talvolta, nella confusione. Se si sta indagando su Pinco perché ha rubato, e si scopre che tradisce la moglie, questo non è reato, ed è ininfluente sul motivo delle indagini. E' un particolare che non andrebbe pubblicato, ancorché ghiotto, per rispetto e per diritto alla privacy. La nostra categoria deve vigilare affinché non si abusi di informazioni im-pertinenti. Ma non vogliamo il bavaglio, e nemmeno il guinzaglio tenuto corto. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti, in questa battaglia. Aiutateci a essere, come dovremmo e tante volte non siamo, i controllori del potere.
In un momento così delicato per i giornalisti italiani, ancora meglio si inquadra la nostra iniziativa del 18 alle 18. Rispondiamo alle difficoltà dei tempi e accogliamo le sollecitazioni della Fnsi con una azione concreta. Dedicata a tutti i colleghi, ma anche no. La Subalpina del fare.
Venerdì 18 dalle 18 parliamo di noi. Di giornalismo, di freelance e di scienza. E mangiamo anche un boccone, perché ci sarà anche il guinzaglio all'informazione, ma sta pure arrivando il solstizio d'estate, e vale la pena festeggiarlo. Appuntamento nella sede di corso Stati Uniti 27. Il gruppo dei giornalisti freelance piemontesi ha organizzato per le 21 un incontro, dal titolo «Pagati a pezzo», su questa figura professionale sempre più diffusa, nella nostra categoria, ma ancora poco tutelata. E piena di dubbi e di incertezze. La Subalpina, d'altronde, non solo ha un segretario donna, cosa già bizzarra in ambito sindacale, ma pure freelance: e dunque, vi assicuro, particolarmente sensibile al tema.
L'avvocato giuslavorista Nino Raffone, il fiduciario Inpgi Roberto Reale e il direttore della Subalpina Roberta Pellegrini risponderanno alle nostre domande. Sarà un seminario, un incontro, un approfondimento, una terapia di gruppo, un work in progress. "In progress" verso nuovi incontri da organizzare per, e con, tutti i colleghi. Ma anche, perché no?, con chi collega non è.
Prima del "pagati a pezzo", il 18 alle 18, si parlerà di scienza e di ambiente, si presenteranno due importanti appuntamenti in programma a Torino e a Cuneo, si vedranno spezzoni dei filmati girati dal collega documentarista Davide Demichelis. Ma, soprattutto, si cercheranno "le parole giuste per dirlo". Aiutati dal collega Piero Bianucci, che è il grande giornalistico scientifico che è, ma è pure un ottimo comunicatore.
Tra la scienza e i freelance, il rinfresco. Perché non di solo pane vive l'uomo: ma nemmeno senza.
Vi aspetto.
Il segretario
alessandra comazzi