''Il problema della privacy esiste, ma questa legge sulle intercettazioni non c'entra, non risponde a questo problema'': il direttore del quotidiano La Stampa, Mario Calabresi, è tra i molti giornalisti che oggi pomeriggio hanno partecipato e preso la parola al presidio indetto dal sindacato di categoria per protesta contro la cosiddetta legge bavaglio.
''Non ci nascondiamo che ci sono state scelte discutibili sui giornali- ha detto Calabresi alla folla che si è radunata nella centralissima piazza Castello - Ma rendere più difficili le inchieste ai magistrati non ha nulla a che vedere sul diritto alla privacy''. Se passasse il disegno di legge sulle intercettazioni secondo Calabresi creerebbe, inoltre, una condizione di disparità tra i cittadini: alcuni che sanno, sono al corrente di alcuni fatti e altri che sono destinati ad ignorarli, almeno per lungo tempo. ''È una legge inaccettabile - ha detto Calabresi - che allontana gli occhi dei cittadini dalla realtà delle cose''.
A quella del direttore de La Stampa si sono aggiunte molte altre voci, tra le quali quella del presidente della provincia di Torino, Antonio Saitta. Tra i numerosi presenti all'iniziativa il segretario dell'Associazione Stampa Subalpina, Alessandra Comazzi e il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia. ''Esprimersi per il giornalista che informa e per il cittadino che informandosi si crea un'opinione - ha sottolineato Comazzi – è un diritto della persone prima ancora che costituzionale. Se questo diritto viene limitato, ci impoveriamo''.
Sono intervenuti anche Donata Canta, segretaria generale della Cgil torinese; Davide Mattiello, referente di libera piemonte; Fabio Vicenzi del Popolo Viola Torino; e poi rappresententanti di Libertà e Giustizia, Acmos, Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Formiche Operaie e Fabbrica di Nichi Torino, Sinistra Ecologia Libertà e altre associazioni.