Scade sabato 11 settembre il termine per presentare le domande e la documentazione per la partecipazione all’8° Premio giornalistico internazionale “Addetto stampa dell’anno”.
Oltre a “Comunicare nell’Unione Europea” sono 7 le sezioni che coprono le diverse specialità dei giornalisti addetti stampa: pubblica amministrazione; sanità e diritto alla salute; no-profit e diritti; economia, finanza, innovazione, attività produttive e turismo; agricoltura, agriturismo, settore vitivinicolo e prodotti agroalimentari; ambiente ed attività ecosostenibili; cultura, informazione, spettacolo e sport.
La premiazione si terrà a Trento il 22 e 23 ottobre e contestualmente si svolgerà un seminario di formazione su “Energia ed ambiente, aggiornare giornalisti e uffici stampa”.
L’occasione è ghiotta per dire qualcosa sulla Legge 150/2000: sono passati ben 10 anni da quando il legislatore aveva posto finalmente la parola fine all’ultracinquantenario problema degli Uffici Stampa. Non più terra di nessuno da occupare, ma spazio riservato alla nostra professionalità. I giornalisti assicurano un’informazione veritiera e non condizionata. Sono loro i responsabili della corretta informazione e una siffatta responsabilità non è subordinata agli interessi dei terzi, stato ed enti pubblici compresi. Peccato che nell’applicazione della legge la situazione è a macchia di leopardo. Pochi l’hanno adottata, i più l’hanno ignorata (vedi la realtà piemontese).
Molte sono state le iniziative, le battaglie della Fnsi e del Gus, ma in questi 10 anni non è stato ancora possibile tracciare il profilo del giornalista delle istituzioni e tanto meno la sua regolamentazione. Occorre fornire una risposta chiara ed esauriente. S’impone, di conseguenza, una riflessione in particolare sulle trasformazioni in atto nell’informazione e per la sempre maggiore influenza della comunicazione nelle attività pubbliche e private, tanto che la Communication Power non è più un optional. La strategia di Lisbona è imperniata in buona parte su di essa.
Un magnifico esempio, che fa onore al Gus Piemonte, l’abbiamo avuto nell’edizione del 2009: un nostro collega piemontese, iscritto al Gus, ha vinto il Premio “Addetto stampa dell’anno” nella sezione “No profit e diritti”. Si tratta di Michele Chicco dell’Ufficio Stampa della Città di Torino, laureato in Scienze della Comunicazione. Chicco, da oltre 20 anni all’Ufficio stampa della Città di Torino, negli ultimi tempi si è specializzato nella comunicazione della Cooperazione internazionale e della Relazioni internazionali. Da poco ha terminato un periodo di lavoro durato alcuni mesi nel sud del Libano per l’Onu.
Nell’albo d’oro dei vincitori delle scorse edizioni ci sono tra gli altri Antonio Bettanini capo della comunicazione del ministro Franco Frattini; Mario Longardi capo ufficio stampa MGM Italia e di tutti i film di Federico Fellini; Renzo Massarelli capo ufficio stampa del Consiglio regionale dell’Umbria; Carlo Felice Corsetti capo ufficio stampa dell’Arma dei Carabinieri; Giuseppe (Bepi) Nava capo ufficio stampa della Rai-Tv; Giuseppe F. Mennella capo ufficio stampa del Senato della Repubblica; Fabio Dal Boni direttore comunicazione, immagine ed ufficio stampa del gruppo assicurativo Allianz Italia Spa.
Ideato da Giacomo di Iasio il Premio internazionale è promosso, tra gli altri, dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e con il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero degli Esteri, Ministero dello Sviluppo Economico, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, GUS (Gruppo Giornalisti Uffici Stampa), Ferpi, Inpgi e Associazione ‘Articolo 21’.
I giornalisti che vogliono concorrere al Premio internazionale “Giornalismo: l’addetto stampa dell’anno” possono richiedere informazioni alle mail: info@hlstampa.com e g.diiasio@alice.it. Copia del regolamento di concorso può essere scaricato dai siti www.hlstampa.com; www.fnsi.it; www.odg.it; www.gus-giornalistiufficistampa.it
Antonino Calandra
Presidente Gus Piemonte
Vicesegretario Subalpina