Osservatorio straordinario di crisi della Fnsi e degli Enti sociali ed economici di categoria per la vicenda Epolis, l’editoriale dei quotidiani semigratuiti che ha momentaneamente sospeso le pubblicazioni, “nella prospettiva di un nuovo piano industriale”, e che da oggi è senza sede per lo sfratto esecutivo dei locali della sua redazione centrale di Cagliari.
Per il pomeriggio di martedì prossimo, alla luce delle analisi e delle decisioni assunte, nelle riunioni di ieri e oggi, dalla Giunta esecutiva diretta dal Segretario generale Franco Siddi, nella sede della Fnsi è previsto l’insediamento dell’Osservatorio Epolis per una valutazione collegiale di una situazione che si è fatta allarmante per il futuro dei 131 giornalisti contrattualizzati, di altrettanti collaboratori e incerta per il futuro delle testate diffuse in 19 Province. L’Osservatorio, presieduto dal Segretario generale aggiunto, Giovanni Rossi, si trasformerà dal giorno dopo in Comitato di gestione della crisi di Epolis che, appunto dalla mattinata dimercoledì 15 settembre, aprirà il confronto con l’editore sul piano industriale ed editoriale e sulle soluzioni indispensabili per l’eventuale riavvio dell’attività in condizioni di reali garanzie di solidità anche prospettica.
Lo sfratto odierno dalla sede di proprietà dell’ex editore Nicola Grauso è solo l’ultima evidenza di una situazione che era apparsa già precaria proprio in occasione del passaggio di mano, tre anni fa, dell’innovativa esperienza editoriale dall’editore sardo al nuovo gruppo imprenditoriale guidato da Alberto Rigotti, al quale si sono più tardi affiancate società dell’area degli imprenditori Vincenzo Maria Greco e Vito Bonsignore. Il tentativo di ridurre e sanare i debiti accumulati nella prima fase dell’impresa dal socio fondatore Grauso, evidentemente, non sono bastati a frenare gli effetti di una situazione economica pesante che si sarebbe, negli anni, ulteriormente aggravata.
Le notizie, prima sulla mancata omologa del piano di ristrutturazione del debito da parte del Tribunale di Cagliari nel luglio scorso e ora quelle sulla sospensione dell’attività per un nuovo piano editoriale industriale, subito interrotte da quella sullo sfratto, sono motivo di preoccupazione per il Sindacato dei giornalisti e gli istituti di previdenza e assistenza della categoria già impegnati a esigere il rispetto degli obblighi sociali e di legge nei confronti dei giornalisti: stipendi pagati a singhiozzoe ora bloccati, collaborazioni da mesi e mesi non retribuite, arretrati nei confronti degli istituti di previdenza (compreso il Fondo Complementare) e di assistenza. Alcune intese di recupero stanno funzionando, ma nuove sofferenze vanno emergendo.
I disagi e la difficoltà dei colleghi e delle loro famiglie per il Sindacato sono una preoccupazione primaria, che si accompagna a quella per il rischio di impoverimento del pluralismo territoriale dell’informazione.
Per queste ragioni il Sindacato nazionale dei giornalisti affronta ora tutte le questioni aperte con il concorso di tutte le espressioni professionali e sindacali interessate alla vicenda: comitato di redazione, Fnsi con dipartimento sindacale e servizio legale, 11 Associazioni regionali di Stampa e loro delegati territoriali, Inpgi, Casagit, Fondo pensione complementare. L’obbiettivo è di fare chiarezza e segnalare un futuro possibile solo su basi affidabili e credibili.
Nel frattempo gli organismi di categoria sono impegnati ad assicurare la massima solidarietà ai colleghi, anche mettendo in moto tutti gli strumenti di tutela disponibili e gli atti idonei di protezione sociale.
(www.fnsi.it)