Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte esprime solidarietà al collega Gad Lerner, iscritto a questo Ordine regionale, per quanto è successo durante la trasmissione “L’Infedele” da lui condotta lunedì 24 gennaio su La7.
Questo il documento approvato all’unanimità dal Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, riunitosi martedì 1 febbraio:
"Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte esprime la solidarietà al collega Gad Lerner iscritto a questo Ordine regionale, per quanto è successo durante la trasmissione “L’Infedele” da lui condotta lunedì 24 gennaio su La7.
L’intervento telefonico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non può essere considerato un semplice sfogo di un cittadino indignato: le invettive, la violenza verbale, l’insulto alla professionalità e al ruolo del giornalista Lerner la cui conduzione è stata definita “spregevole, turpe, ripugnante” e la trasmissione “postribolare” colpiscono tutti noi nei termini e nei toni.
E’ un nuovo esempio di invasione di campo della politica verso chi fa giornalismo. Lerner stava conducendo la trasmissione sul controverso caso Ruby dando voce a più posizioni e tesi.
Chiediamo ai vertici dell’Ordine nazionale di non far passare sotto silenzio questo episodio e di intervenire con fermezza sul fronte politico perché cessino attacchi al lavoro dei giornalisti da qualunque parte provengano.
Il Consiglio regionale dell’Ordine richiama l’articolo 21 della Costituzione e il diritto dei cittadini ad una informazione libera, serena, puntuale.
In questo clima, con un giornalismo chiamato a schierarsi e a rispondere ad ordini di scuderia precisi e perentori, dove talora il gossip sostituisce la notizia, è sempre più difficile raggiungere tale obiettivo di civiltà democratica .
Richiediamo dunque con altrettanta fermezza l’osservanza delle regole professionali affinché si evitino spettacolarizzazioni, provocazioni, strumentalizzazioni utili a fare propaganda e non informazione come va intesa in un Paese libero, democratico e civile".
L'Ordine del Piemonte chiede, dunque, l'intervento dell'Ordine nazionale, così come all'indomani dell'episodio, martedì 25 gennaio, il Presidente della Fnsi, Roberto Natale, esprimendo solidarietà a Lerner chiese l'intervento delle Autorità di garanzia.
“Non può bastare la doverosissima solidarietà a Gad Lerner - sottolineava Natale - per l’aggressione telefonica subita ieri sera da lui e dalle sue ospiti. Il comportamento del Presidente del Consiglio mostra con allarmante chiarezza a quali pericolosi estremi sia arrivato il rifiuto di rispettare l’essenza stessa del nostro lavoro di giornalisti, che è il diritto-dovere di porre domande.
Silvio Berlusconi pratica la via dei videomessaggi (per definizione unilaterali) oppure quella delle incursioni telefoniche nelle trasmissioni sgradite (che, con tecnica collaudata, mette in atto verso la fine dei programmi, in modo da ridurre al minimo la possibilità di replica). Sfugge sistematicamente a quel confronto tra intervistatore ed intervistato che è la pratica in uso tra le istituzioni di tutti i paesi civili. E’ un inaccettabile tradimento del dovere di un uomo pubblico, un insulto ai giornalisti che cercano di fare il loro lavoro e ai cittadini che vogliono sapere. L’attacco ha raggiunto livelli tali da dover sollecitare l’attenzione delle autorità di garanzia: tanto più se si dovesse andare ad una competizione elettorale, che non si può affrontare a rischio permanente di rabbiose esondazioni”.