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10/02/2011

Fondi per l'editoria, boccata d'ossigeno

Rispristino parziale ma indispensabile per la sopravvivenza di decine di testate

Il ripristino, ancorché parziale, dei fondi per l’editoria improvvisamente decurtati alla fine del dicembre scorso, è una boccata di ossigeno essenziale per la sopravvivenza di decine di testate nella fase di transizione all’entrata in vigore del nuovo regolamento di erogazione dei fondi.
La Federazione della Stampa esprime vivo apprezzamento per la sensibile attenzione istituzionale del presidente del Senato, Renato Schifani, che ancora ieri mattina aveva prestato ascolto e incoraggiato le soluzioni parlamentari per il ripristino dei fondi, nel corso di un colloquio con il segretario e il presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale. Il voto bipartisan della Commissione Bilancio del Senato, che ha dato via libera all’emendamento al cosiddetto “Milleproroghe”, ha reintrodotto 30 dei 50 milioni di euro, che erano stati sottratti alla stampa, e 15 milioni per le radio tv locali: un riconoscimento del valore dell’informazione e del suo pluralismo come bene pubblico essenziale. L’iniziativa della Fnsi e delle associazioni di settore, del movimento cooperativo, dei movimenti culturali, che ha trovato riscontro nei livelli più alti delle istituzioni, ha incontrato la convergenza pressoché di tutti i gruppi politici e la sintesi nella Commissione Bilancio del Senato, presieduta dal Senatore Azzolini. E’ positivo che politici come, tra gli altri, i senatori Vita (Pd), Gasparri (Pdl), Mura (Lega), Pardi (Idv), Poli Bortone (Udc), Viespoli (Fli), e per essi i rispettivi gruppi, abbiano trovato una convergenza significativa per sanare una grave ingiustizia. Era inspiegabile, infatti, un taglio drastico dei fondi deciso all’indomani di un’altra legge appena entrata in vigore, che li aveva invece garantiti. Il sistema creditizio e i fornitori delle aziende editoriali non meramente commerciali avevano immediatamente bloccato anticipazioni di fondi e forniture di materiali. C’è da attendere ora il voto finale dell’aula ma è importante che, alla luce della novità del voto della Commissione Bilancio del Senato, si possa impedire l’interruzione delle attività e della pubblicazione di decine di testate che erano arrivate allo stremo.
La Fnsi sollecita ora il Governo ad accelerare gli indispensabili processi di comunicazione e aggiornamento per sostenere le necessarie modifiche, anche organizzative e produttive, dei soggetti aventi titolo ai contributi con i criteri stabiliti dal nuovo regolamento dell’editoria, che privilegia occupazione giornalistica regolare e copie diffuse come fattori di calcolo dei contributi pubblici. Allo stesso tempo ritiene non più differibile il processo partecipativo per una organica riforma della legislazione sull’editoria e per il sostegno del pluralismo.
(www.fnsi.it)

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ROMA, 10 FEB - Passa l'emendamento al milleproroghe che rimpingua, in parte, i fondi tagliati all'editoria. Lo annuncia il senatore Vincenzo Vita (Pd) che sull'argomento ha condotto - dice scherzando - «una battaglia aspra». Dei 50 milioni tagliati ne vengono reintegrati 30 e 15 milioni vanno a radio e Tv locali. «Rischiavamo - spiega Vita - di veder scomparire 92 testate». Ora il fondo per l'editoria dopo la Legge di Stabilità e il milleproroghe tornerà a 166 milioni rispetto ai 186 iniziali: «La sopravvivenza quest'anno è garantita - commenta Vita - ma non si può andare avanti così. Serve una vera riforma».
(ANSA).


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Roma, 10 febbraio 2011. «Il Governo ha accolto un nostro emendamento che prevede 30 milioni in più al fondo per l'editoria e altri 15 milioni per le tv e radio locali. È un segnale di gradimento del Governo che dimostra i contributi meritevoli del nostro gruppo». Lo dichiarano in una nota congiunta il presidente dei Senatori di Futuro e Libertà a Palazzo Madama, Pasquale Viespoli, e Maurizio Saia, capogruppo di Fli in Commissione Affari Costituzionali. «L'accoglimento dei nostri emendamenti ha previsto inoltre lo stanziamento di ulteriori risorse al comparto sicurezza» concludono. (Adnkronos)

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