Palazzo Chigi apre il confronto sul precariato e i rapporti di lavoro atipici dei giornalisti. Nel corso di un incontro durato due ore della Fnsi con il Sottosegretario all’Editoria Paolo Bonaiuti e i suoi collaboratori del dipartimento di settore guidati dal direttore Elisa Grande, sono state esaminate in dettaglio tutte le problematiche relative alle condizioni di lavoro di migliaia di giornalisti precari costretti a contratti a termine ripetuti e mai stabilizzati o a rapporti di lavoro autonomo senza tutele e spesso senza giusto compenso. Figure e problematiche al centro di una iniziativa nazionale aperta dalla Fnsi. Si tratta, infatti, in realtà di migliaia di colleghi che, nonostante la loro centralità nell’attività editoriale, continuano a essere collocati ai margini delle tutele e dei diritti.
La delegazione della Fnsi (il Segretario Generale Franco Siddi, il Presidente Roberto Natale, il responsabile del dipartimento precariato Fabio Azzolini, il coordinatore della commissione freelance Maurizio Bekar, le componenti freelance della Giunta Esecutiva, Leyla Manunza e Paola Vescovi, il Direttore Giancarlo Tartaglia) hanno anche consegnato al Sottosegretario un primo dossier con le analisi sulla crisi dell’editoria e le nuove forme di lavoro giornalistico atipico. La Fnsi ha formulato alcune proposte iniziali per un piano straordinario di stabilizzazione del lavoro precario e di valorizzazione e recupero della dignità del lavoro autonomo.
Secondo la Fnsi, la situazione ha raggiunto un livello non più sostenibile di criticità, che costituisce oggi un grande problema di libertà e di diritti, professionali, morali e salariali, che incide sulla dignità, sulle autonomie e sulla qualità e forza espressiva dell’informazione tutta.
Accanto a opportune iniziative, anche di indirizzo legislativo per la stabilizzazione del precariato storico tra le ipotesi allo studio, azioni idonee a scoraggiare, già sul piano della convenienza economica, l’uso improprio dei contratti a termine per esigenze strutturali dell’organizzazione editoriale e per aprire processi di stabilizzazione.
Per il lavoro parasubordinato, in primo piano la proposta di riconciliare le posizioni di questo tipo sui parametri retributivi e previdenziali del lavoro subordinato.
Per i freelance, un’attenta ricognizione delle partite Iva “forzate”, un regime previdenziale unitario e tale da garantire prestazioni previdenziali decenti, una normativa di indirizzo per il rispetto principio essenziale del giusto compenso per ogni prestazione, un nuovo welfare che apra alla formazione e riqualificazione, ai contributi di sostegno per periodi prolungati di non attività.
Molte di queste tematiche dovranno essere ulteriormente approfondite, ma intanto sarebbe già un segnale significativo, oltre che legare l’erogazione dei contributi pubblici ai requisiti di regolarità contributiva per l’applicazione dei contratti per i giornalisti dipendenti, estendere questo criterio al rispetto degli obblighi morali, materiali e sociali per le prestazioni di lavoro autonomo incluse nei bilanci aziendali.
Per questa ragione la Fnsi sostiene la validità della proposta di legge per il giusto compenso presentata dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera Moffa e altri deputati (atto n. 3555) e per l’accertamento, attraverso uno specifico documento di regolarità retributiva e contributiva aziendale, del rispetto dei criteri citati anche quando si tratta di concedere pubblicità istituzionale ai media.
La delegazione Fnsi ha, inoltre, rilevato interesse per l’iniziativa di legge dei senatori Ghedini e altri (atti Senato n. 2419), che prevede incentivi fiscali alle aziende che assumono lavoratori a tempo indeterminato, nonché per la proposta di legge dei deputati Lopresti e più già approvato, con correzioni anche dal Senato, per elevare l’aliquota contributiva delle imprese per l’impiego di freelance, oggi appena al 2%, sanando una grave sperequazione.
Il Sottosegretario Bonaiuti ha manifestato grande attenzione e ascolto per le denunce e le proposizioni del Sindacato dei giornalisti, riconoscendo la portata sociale e pubblica delle problematiche rappresentate, anche ai fini dell’attività dello Stato per assicurare le condizioni indispensabili di libertà e autonomia dell’informazione, con le giuste garanzie per i soggetti professionali oggi più deboli. A questo scopo si è detto impegnato a programmare incontri successivi a breve scadenza e a coinvolgere i Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, chiamando al confronto anche la rappresentanza datoriale.
Un prossimo incontro con la Fnsi è già ipotizzato per la metà del prossimo mese. Nel frattempo, il consigliere Elisa Grande, direttore del dipartimento editoria, è stata incaricata dal Sottosegretario di avviare una serie di approfondimenti in sede tecnica, sia attraverso azioni dirette all’interno dell’attuale sistema degli interventi per l’editoria, sia avviando consultazioni e verifiche con i dirigenti ed esperti di tutti i Ministeri interessati.
La delegazione della Fnsi ha manifestato apprezzamento per la sollecitudine con la quale il Sottosegretario Bonaiuti ha accolto la richiesta di avviare il confronto, portando al tavolo centrale di Palazzo Chigi le questioni normative ed economiche del lavoro giornalistico precario e atipico.