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29/06/2011

Prestigioso premio americano

A un giornalista torinese, Daniele Compatangelo, per un'inchiesta su Los Angeles

L'altra faccia di Los Angeles, quella "brutta, sporca e cattiva" dietro ai luccichii di Hollywood, è andato a cercarla e a raccontarla proprio un giornalista torinese, Daniele Compatangelo, 35 anni. E nel farlo ha vinto anche un prestigioso riconoscimento.
Compatangelo ha ricevuto domenica, il 27 giugno, a Los Angeles, nella Crystal Ballroom del Biltmore Hotel - sala divenuta celebre negli Anni Trenta perché qui si celebrarono le prime "notti degli Oscar" -  la sua Honor of Mention come unico giornalista italiano e piemontese al 53° Concorso Nazionale dei giornalisti professionisti americani della California del Sud (53rd Southern California Journalism Award).

Da oltre mezzo secolo il concorso premia i migliori lavori giornalistici pubblicati negli Usa nell'anno appena trascorso: si spazia dal New York Times al Los Angeles Times, fino alla CNN. Nella sezione giornalisti stampa estera ha vinto l'inchiesta televisiva di Compatangelo: 22 minuti di filmato su "Los Angeles: la caduta, tra crisi e solitudine".

"Con questa inchiesta ho voluto mostrare come la crisi di questa città sia più grave di quello che noi Italiani ci possiamo immaginare - spiega Compatangelo -. La vera "città del cinema" è fatta di poveri, sporcizia, immondizia abbandonata per strada, di un immenso ghetto messicano a pochi passi dal teatro dove tutti gli anni si svolge la "notte degli Oscar", di una forte immigrazione illegale e di famiglie intere che hanno perso la casa e sono costrette a dormire per strada e a mettersi in coda per ore davanti ad alcune chiese per assicurarsi un pasto caldo al giorno".

Compatangelo si è trasferito a Los Angeles un anno fa, dopo un'esperienza in Canada, a Vancouver, al Centro Stampa Internazionale dei Giochi Olimpici 2010.

"Qui negli Usa, sebbene ci sia crisi si può ancora lavorare e creare - conclude Compatangelo - . Mi sono inventato anche un'agenzia di giornalismo e comunicazione tra Italia e Stati Uniti: la CIJ, Compatangelo International Journalism. Visti gli alti costi per spedire un inviato oltre oceano per un servizio giornalistico, la mia agenzia offre la possibilità di avere a disposizione giornalista e operatore direttamente sul posto. Tornerò sicuramente in Italia, ma per il momento continuo da qui a scrivere e a mandare servizi tv".

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