L’Unar - Ufficio nazionale antidirscriminazioni razziali, che opera nell'ambito del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri - ha accolto la critica dell’Ansi, Associazione nazionale tampa interculturale, all’articolo 3 delle legge italiana sulla Stampa (legge n. 47 del 1948) dove non viene permesso a giornalisti di passaporto straniero di registrare un giornale o altro periodico come direttori responsabili. Nel mese di agosto l’Ansi aveva denunciato all’Unar il caso di una socia e collega, Domenica Canchano, figlia di immigrati cresciuta a Genova e iscritta all’Ordine della Liguria, alla quale non era stato permesso dal Tribunale della sua città di venire riconosciuta come direttrice responsabile. “Canchano lavora da anni in Italia come giornalista – si legge nella lettera inviata all’Ufficio contro le disriminazioni – . Oggi è una collaboratrice della cronaca locale del quotidiano la Repubblica e il divieto di registrare una testata rappresenta un’evidente barriera nell’evoluzione del suo percorso professionale”.
Il 26 settembre è giunta la risposta dell’Unar con un parere legale di 5 pagine dove viene affrontato il caso denunciato e descritto il quadro normativo di riferimento, compreso l’articolo 4 della 47/48 che pone limiti anche per l’editore di una testata, fino ad arrivare a riconoscere l’esistenza di una reale dicriminazione e a suggerire la possibilità di un percorso abrogativo. Come riportato nel testo del parere: “Sembra corretto affermare che la legge sulla stampa, se considerata nel suo tenore letterale, appare a questo Ufficio comportante una discriminazione indiretta nei confronti degli stranieri extracomunitari là dove richiede il requisito della cittadinanza italiana per il direttore responsabile di ogni giornale o altro periodico”.
Dunque come scrive Massimiliano Monnanni, direttore Unar, in una lettera all’Ansi “rilevato che le citate disposizioni degli artt 3 e 4 della legge in materia di stampa possono configurare una fattispecie di discriminazione indiretta questo Ufficio ha proposto agli Organi competenti un intervento normativo di modifica”, in modo “da assicurare la piena parità di trattamento” come si legge nella parte conclusiva del parere legale.
Per l’Ansi si tratta di una risposta “articolata ed interessante, senz’altro importante nel percorso che abbiamo intrapreso come Ansi per il superamento degli aspetti discriminatori della legge sulla Stampa”. Per l’Associazione di giornalisti di origine straniera si tratta ora di “approfondire il tema dell’adeguamento della normativa alla realtà di un Italia da anni multiculturale e richiedere l’appoggio delle organizzazioni di categoria per sostenere la modifica della legge nella direzione di apertura e non di chiusura verso colleghi che da anni lavorano regolarmente nel Paese”.
(www.associazioneansi.org)