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03/02/2012

Elezioni Inpgi, liste e vademecum per il voto

Il programma dei candidati: una bacheca aperta agli interventi

Sono quasi 200 i candidati alle elezioni per il rinnovo degli Organi di amministrazione dell’Inpgi: 102 per la rappresentanza regionale dei giornalisti attivi e 34 per la rappresentanza nazionale dei giornalisti pensionati nell’ambito del Consiglio generale, 22 per la rappresentanza nazionale dei giornalisti attivi e pensionati nell’ambito del Collegio sindacale, 28 per la rappresentanza nazionale nel Comitato amministratore della Gestione Separata (Inpgi 2) e 10 per la rappresentanza nazionale nel Collegio sindacale dei giornalisti iscritti alla Gestione separata.
Sono pubblicate sul sito www.inpgi.it, nella sezione speciale dedicata alle elezioni, tutte le liste (scaricabili) dei candidati per i diversi Organi.
 
Cliccare qui per accedere alle liste delle candidature:

http://www.inpgi.it/?q=node/923

A norma di Statuto queste liste, unitamente ai certificati elettorali per il voto al Seggio e a una lettera del Presidente contenenti le istruzioni per il voto elettronico e per il reperimento della password, vengono spedite a tutti gli elettori a partire dalla fine del mese di gennaio 2012 con Raccomandata A.R.

Le elezioni Inpgi si terranno, mediante utilizzo esclusivo del voto elettronico, nei giorni di lunedì 27 febbraio 2012 dalle ore 12 alle 22, martedì 28 febbraio e mercoledì 29 febbraio dalle ore 8 alle ore 22 e giovedì 1° marzo 2012 dalle ore 8 alle 12; presso il seggio elettorale allestito alla Subalpina, in corso Stati Uniti 27, a Torino,  nei giorni di sabato 3 marzo 2012 e domenica 4 marzo 2012, dalle ore 10 alle ore 20.

(www.inpgi.it)

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Apriamo sul questo sito una bacheca per dar voce ai candidati e alle liste che voglion far conoscere il loro programma.
Gli interventi vanno indirizzati per mail a direzione@stampasubalpina.it

 

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INPGI SIAMO NOI

 

Un impegno comune per il futuro della nostra previdenza

L’Inpgi siamo noi è la lista che ricandida il presidente Andrea Camporese e ne condivide il programma.

 

Vi chiediamo quindi di votare per i collegi nazionali queste persone:

 

Consiglio generale Pensionati (7 preferenze, votabili solo dai colleghi pensionati): Marina Cosi, Domenico (Mimmo ) Marcozzi, Giovanni Negri, Giuseppe (Pino) Rea, Giovanni Rossi, Paolo Serventi Longhi, Giuliana Sgrena.

 

Collegio Sindacale (3 preferenze, votabili da tutti gli iscritti all’Inpgi 1, pensionati compresi): Guido Bossa, Enrico Ferri, Elio Silva.

 

Comitato amministratore Gestione Separata (3 preferenze, votabili da tutti gli iscritti all’Inpgi 2, compresi quei colleghi che attivi o pensionati sono anche iscritti alla gesatione separata l’ Inpgi2):  Antonio Armano, Massimo Marciano, Stefania Di Mitrio.

 

Collegio Sindacale Gestione Separata (1 preferenza, votabile da tutti gli iscritti all’Inpgi 2, compresi i colleghi attivi e pensionati che sono anche iscritti alla gestione separata l’Inpgi 2): Antonella Benanzato.

 

 

Coordinamento delle Associazioni di Stampa per un Sindacato di Servizio (Capss), Autonomia e Solidarietà, Giornalisti Uniti, Quarto Potere, Stampa Democratica.


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L'INTERVENTO DI ANTONIO DE VITO
La lista “Uniti per l’Inpgi” si ripresenta dopo quattro anni di buon lavoro
e chiede ai pensionati di rivotarla per difendere l’Inpgi e le pensioni        

Ci ripresentiamo, anche in queste elezioni, come nel 2008, nella lista "uniti per l'Inpgi", chiedendo il sostegno dei giornalisti pensionati, per difendere tutti insieme il nostro istituto di previdenza, attaccato ancora una volta nella sua autonomia dal governo dei tecnici.
I calcoli attuariali certificano che la riforma delle pensioni, fatta tempestivamente e con il nostro consenso decisivo, l'aumento delle aliquote contributive a carico degli editori e l'innalzamento dell'età pensionistica per le colleghe hanno rafforzato l'Inpgi , per l'immediato e per il futuro. Se gli editori assumeranno di piu' approfittando degli sgravi contributivi che abbiamo da poco deciso e che i ministeri vigilanti hanno approvato, il futuro  potrà essere piu' rassicurante.
Ecco il nostro impegno: chiediamo il voto degli elettori all'insegna del motto "Difendiamo l'Inpgi e le nostre pensioni".
Grazie al consenso ottenuto nelle precedenti elezioni del 2008 (sette consiglieri su dieci eletti nel consiglio generale) per la prima volta nella storia dell'Istituto tre pensionati sono entrati a far parte del Cda uscente: Antonio De Vito e Ino Iselli (della nostra lista) insieme al confermato vicepresidente Maurizio Andriolo. 
Per questa ragione, il contributo nostro, come pensionati ed in costante intesa con l’ Unione pensionati, e' stato fondamentale per migliorare la situazione in merito al cumulo, portando la quota esente da 8 mila a 20 mila euro.
Ora le cose sono più semplici, perchè si tratta di applicare, com’è doveroso, la recente sentenza della Cassazione che prescrive, anche per i giornalisti, l’abolizione di qualunque limitazione al cumulo fra pensione e redditi da lavoro.
Il governo dell'Istituto ha avuto una mano salda al timone, quella del presidente Andrea Camporese. Ma quello che ci preme ribadire  è che il successo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato uno sforzo comune per trovare la soluzione ai problemi.
Pensionati e colleghi in attivita' devono avere in testa un solo imperativo, la difesa dell'Inpgi. Al varco ci attendono prove difficili.
Bisogna che i prossimi amministratori, alla luce della manovra Monti e delle sue conseguenze, discutano con francherzza la situazione dell’istituto con tutta la categoria. Bisogna anche che affrontino una seria riflessione su meccanismi di recupero dell’inflazione per le nostre pensioni che sono state falcidiate in questi ultimi anni. 

Antonio De Vito
 
Llista “Uniti per l'Inpgi"
Pensionati candidati al Consiglio generale:

Aquaro Paolo , Puglia
De Vito Antonio , Piemonte
Iselli Giuseppe (Ino), Lombardia
Mazzanti Roberto, Emilia Romagna
Paoloni Neri, Lazio
Picchiotti Franco, Toscana
Seghetti Roberto, Lazio

Pensionati candidati al Collegio sindacale:
Bossa Guido, Lazio
Petrina Mario, Sicilia


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L'INTERVENTO DI LUCIANO BORGHESAN

Cari tutti,
numerosi colleghi di Roma, di Milano, di altre città hanno chiesto di candidarmi per Inpgi Futuro in quota Pensionati: vengono eletti 10,  e sono 34 gli aspiranti presenti nel listone nazionale.
Ho fatto molto sindacato (soprattutto di base), ma è la prima volta che mi presento per l'Inpgi.

Perché ho accettato? Perché in Piemonte non si candidano più gli amici Roberto Reale,  Angelo Conti (li ringrazio per il servizio svolto) con cui ho collaborato bene per anni; perché tengo alla mia pensione e penso che facendo bene per me farò bene anche nell'interesse di tutti;  perché credo che servano rappresentanze diverse e territoriali per favorire scelte il più possibile ampie e condivise: l'Inpgi è di tutti i giornalisti;  ho accettato perché condivido il programma di Inpgi Futuro e perché i compagni di viaggio sono stati giornalisti a La Stampa e/o che ho visto all'opera sul lavoro, nel sindacato.

Vi invito a leggere "chi siamo", gli impegni che assumiamo, e a votare seguendo le modalità indicate dall'Inpgi.

Grazie.

luciano borghesan

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 INPGI FUTURO

 PENSIONATI - Massimo 7 preferenze
Vengono eletti tra tutti i pensionati i 10 più votati d'Italia, ma non più di 3 nel Lazio, di 2 in Lombardia e di 1 nel resto d'Italia.

Maurizio Andriolo - Lombardia
Vicepresidente vicario dell’Inpgi nelle ultime due legislature, è uno dei fondatori di Stampa Democratica. Per due volte presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti e past-President del Circolo della Stampa di Milano. Per anni nel Cdr del Corriere della Sera e nella giunta Fnsi.

Luciano Borghesan - Piemonte
Impegnato nel sindacato (Cdr e Subalpina), ha ricoperto incarichi nazionali nella Fnsi dal 1996 al 2001 (in giunta e nel primo Cda del Fondo complementare). Dal 2009 è vicepresidente del Circolo della Stampa di Torino; nel 2010 l'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo lo ha nominato "socio onorario". Alla Stampa dal 1978 fino all'estate scorsa.

Paola Cascella - Emilia-Romagna
Membro dell'associazione stampa Emilia Romagna per un mandato, socio fondatore  nell'89 della Scuola di giornalismo E.R. Fiduciaria di redazione per due mandati. Membro del Cdr di Repubblica per circa un anno. A Repubblica dal 1980 al 2010.

Silvana Mazzocchi - Lazio
Consigliere di amministrazione uscente dell'Inpgi, è stata vicesegretario dell’Asr, attualmente è consigliere nazionale della Fnsi. Ha fondato la componente Fnsi Puntoeacapo. Dal 1980 al 2008 a Repubblica, con cui collabora.

Mariagrazia Molinari - Lombardia
E’ stata la prima donna-giornalista in Italia ad essere eletta (1991) nel Consiglio dell’Inpgi e (1996) alla Presidenza dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti. Per anni nella giunta Fnsi. Attualmente è nel Cda del Fondo di Previdenza complementare. Già inviato de “Il Giorno” con competenze per economia, finanza e politica.

Umberto Nardacchione - Campania
Consigliere generale uscente dell’Inpgi, è stato anche consigliere e tesoriere dell’Ordine dei giornalisti della Campania. E’ sindaco revisore della Casagit, di cui è stato per 15 anni fiduciario regionale. Per molti anni responsabile Interni del Roma e in seguito delle Cronache italiane del Mattino.

Carlo Patrignani - Lazio
Componente del Comitato di redazione dell'Agi fino a luglio 2011, quando è andato in pensione dopo 26 anni di servizio. Dal 1977 al 1979 al settimanale della Cgil, Rassegna Sindacale, poi alla rivista 'Lavoro Informazione' diretta da Gino Giugni.

Alessandra Spitz
Eletta per tre volte delegata al Congresso nazionale Fnsi, è stata sindaco dell’Associazione Stampa Romana dal 2008 al 2010. All’Ansa dal 1979, si è occupata di sindacato, economia e politica. Nominata responsabile dell’area multimediale nel ’97, dal 2006 è caporedattore centrale dell’ agenzia.


SINDACI - Massimo 4 preferenze
Vengono eletti Sindaci effettivi i 3 più votati d'Italia da tutti gli attivi e da tutti i pensionati con il limite di 1 per Regione, e Sindaci supplenti il 4°-5°-6° della graduatoria finale con il limite di 1 per Regione ed appartenenti a Circoscrizioni diverse da quelle dei 3 Sindaci effettivi

Cristiana Cimmino - Puglia
Sindaco uscente dell’Inpgi, ha lavorato al Messaggero, a Paese Sera, all'Ansa, ai Quotidiani Associati. Attualmente è redattore della Gazzetta del Mezzogiorno.

Gianni De Felice - Lombardia
Consigliere alla quinta consiliatura dell’Ordine nazionale dei giornalisti. Inviato del Corriere della Sera e condirettore della Gazzetta dello Sport, tutor dell'IFG e presidente Commissione per il master di giornalismo dell'Università Cattolica di Milano, membro del consiglio direttivo (due consiliature) della Associazione Lombarda Giornalisti e premiato Saint Vincent.

Pierluigi Franz (Pierluigi Roesler Franz) - Lazio
Sindaco revisore uscente dell'Inpgi, è presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati e Consigliere nazionale dell'Ordine. Per 11 anni è stato presidente dell’Associazione Stampa Romana e per 3 anni consigliere nazionale della Fnsi. All'Inpgi ha fatto parte del CdA. Alla Stampa per 25 anni.

Lino Zaccaria - Campania
Consigliere generale Inpgi dal 1996 e consigliere di amministrazione dal 2000 al 2008. Consigliere nazionale Casagit dal 2005 al 2008 e consigliere dell'Ordine dei giornalisti della Campania dal 2003 al 2007. Attualmente Presidente del Corecom Campania. Per 38 anni al Mattino di Napoli, dove è stato anche caporedattore centrale.

INPGI 2 - Massimo 3 preferenze
Vengono eletti i 5 più votati d'Italia con il limite di 1 per Regione

Gaetano Luca Belloni - Lombardia
Presidente del Collegio dei revisori dei conti dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia, free lance, collabora principalmente con Capital, ItaliaOggi, MF/Milano Finanza.

Cinzia Romano - Lazio
Componente uscente del Comitato amministratore della gestione separata dell'Inpgi. Negli organismi di categoria ha ricoperto l'incarico di segretaria dell'Ordine del Lazio e membro della giunta della Fnsi. Attualmente è consigliere nazionale Fnsi. All'Unità per 25 anni, collabora con il Riformista.

Claudia Marra - Campania
Consigliere uscente dell’Inpgi 2, ha concluso il secondo mandato. Giornalista professionista dal 2000, lavora per Rai Uno alla trasmissione "La vita in diretta" e collabora con il Mattino.

SINDACI INPGI 2 - Massimo 2 preferenze
Viene eletto Sindaco effettivo il più votato d'Italia e Sindaco supplente il 2° della graduatoria finale appartenente ad una Regione diversa

Pierluigi Franz (Pierluigi Roesler Franz) - Lazio

Attilio Raimondi - Sicilia
Sindaco revisore uscente dell'Inpgi, dove ha fatto anche parte del Comitato Inpgi/2 e del CdA. E' stato anche consigliere nazionale della Fnsi. Consigliere nazionale dell'Ordine dove é stato componente dell'Esecutivo e Consigliere Tesoriere. Esperienze all'Ora, come direttore di una tv privata, è corrispondente di testate nazionali.


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IL PROGRAMMA
DI INPGI FUTURO

Tutelare e rafforzare l’Istituto di previdenza dei giornalisti è la sfida di "Inpgi Futuro", la lista che concorrerà dal 27 febbraio al 4 marzo 2012 alle prossime elezioni per il rinnovo degli organismi amministratori. Ecco il  programma elettorale della lista sostenuta da Puntoeacapo, che si presenta nel Lazio per i giornalisti attivi e in tutta Italia per gli altri organismi.

LO SCANDALO PREPENSIONAMENTI
Non sono bastati gli oltre settecento prepensionamenti andati in porto nel biennio 2010-2011 a rimettere in sesto i conti dell’editoria e a garantire una massiccia ondata di nuova occupazione. Come ampiamente previsto da Puntoeacapo l’uscita di centinaia di colleghi imposta con la legge 416 ha prodotto effetti negativi gravissimi. Molti giornalisti, troppi a livello nazionale, sono stati costretti a lasciare il lavoro in violazione della norma che prevede la volontarietà del prepensionamento, tanto che alcuni sono stati collocati in cassa integrazione nel momento in cui hanno rifiutato l’offerta di prepensionamento avanzata dall’azienda e rimanendo in cig finché non hanno ceduto. A spese della collettività e a vantaggio delle aziende editoriali.

PARAMETRI SALTATI
E, crisi economica a parte, sono stati anche gli accordi sindacali di cui noi non abbiamo mai smesso di sottolineare i nefasti effetti, insieme con il blocco degli scatti d’anzianità, a portare l’Inpgi, per la prima volta, a sforare i parametri contributivi, forza fondante dell’Istituto di previdenza. Con un rapporto tra le uscite per le pensioni e le entrate per i contributi pari a 101,13. Il che vuol dire che, per ogni 100 euro in entrata corrisponde una spesa di 101,13 euro. E, anche se è di questi giorni la notizia che, grazie allo sgravio dei contributi fiscali alle aziende contenuto nella recente manovra, finalmente sono state registrate, in due mesi, 40 nuove assunzioni a tempo indeterminato, il confortante dato resta pur sempre una goccia nell’oceano.

I NOSTRI RISULTATI
Oggi l’Inpgi ha circa 70.000 iscritti ed è un istituto solido che con senso della responsabilità ha fatto la propria parte anche rispetto alla grave crisi che il Paese attraversa. Già all’inizio del 2011 è stato dato il via a quella riforma in tre capitoli che, varata a luglio e approvata dai ministeri competenti nel novembre scorso, ha messo in sicurezza i conti dell’Istituto per i prossimi decenni. Contribuendo a garantire una gestione del patrimonio finanziario che ha reso possibile chiudere il bilancio annuale con oltre sessanta milioni di euro di attivo. Con la riforma sono state poste le basi per il futuro: è stata aumentata l’aliquota a carico degli editori dall’1 al 3% e sono stati varati gli sgravi contributivi allo scopo di favorire le assunzioni dei colleghi con contratti non a termine. Due risultati che comparivano in testa agli impegni che la lista di "Inpgi si cambia" (di cui Puntoeacapo è stata la componente portante), si era assunta durante la campagna elettorale di quattro anni fa.

LE PENSIONI DELLE DONNE
Infine, per il necessario innalzamento graduale dell’età pensionabile delle donne da 60 a 65 anni, noi ci siamo impegnate/i per ottenere le agevolazioni contenute nel testo: sconti sulle penalizzazioni riguardanti le colleghe che sceglieranno di andare comunque in pensione prima dell’età prevista dalla griglia (la riforma andrà a regime in dieci anni) e l’obiettivo di varare altre misure di welfare per le donne chiamate ad affrontare le conseguenze di un cambiamento indispensabile, ma certamente pesante.

LA PARITÀ DI GENERE
Gli iscritti alla gestione principale e alla gestione separata sono ormai in modo pressoché paritario giornaliste e giornalisti. E' indispensabile una modifica dello Statuto che ne tenga conto garantendo negli organismi di gestione la giusta rappresentanza di uomini e donne attraverso le norme antidiscriminatorie Ue e le quote di risultato dichiarate legittime e auspicabili dalla Corte Costituzionale. Norme valide per la parte giornalistica ma anche per gli editori e i rappresentanti designati dai ministeri vigilanti e dal governo.

CHI SIAMO
Con noi ci sono leader storici dell’Inpgi e del sindacato, come anche giovani colleghi preoccupati come noi e coscienti dell’importanza della posta in palio (su www. puntoeacapo.org tutte le brevi biografie dei candidati). Ed è con orgoglio che vanno sottolineate la qualità e la forza della presenza femminile, dato peraltro fondativo della nostra componente.
Tutte e tutti di diversa provenienza, i nostri candidati, tutti insieme coscienti di sfidare un blocco sindacale-professionale che ha messo al tappeto la nostra categoria e lo stesso Inpgi con lo sciagurato contratto del 2009. Noi di Inpgi Futuro siamo chiamati a una battaglia difficile, ma di avanguardia: difendere l’Inpgi e scongiurare l’egemonia di chi oggi afferma di voler difendere l’istituto dopo aver messo in atto negli anni passati le condizioni per la sua crisi.

CHE VOGLIAMO FARE
La sfida che ci attende è enorme. La manovra Salva Italia ci ha imposto di garantire entro il 30 giugno 2012 la sostenibilità dell’Istituto a 50 anni da oggi (il tetto era stato da poco alzato da 15 a 30 anni). Noi contiamo oggi su una sostenibilità di oltre 40 anni, un buon risultato ma che ancora non ci consente di abolire l’attuale penalizzante limite di cumulo per i pensionati e i prepensionati, fissato a 20.400 euro lordi annui. Bisogna evitare il rischio di minare la sostenibilità dei conti dell’Istituto e di non rispettare quel patto generazionale capace di assicurare a tutti i colleghi le stesse garanzie date finora alla categoria.
In questo momento di grande difficoltà per l’economia del nostro Paese, Inpgi Futuro promette di battersi, nella massima trasparenza, per alcuni obiettivi fondamentali

LE PRIME COSE DA FARE
Per garantire le pensioni di oggi e di domani è necessario:
1) Sviluppare l’occupazione incentivando i contratti a tempo indeterminato.
2) Garantire le misure di welfare alle donne, ai colleghi che svolgono lavoro autonomo.
3) Vigilare che il sistema degli ammortizzatori sociali venga esteso anche a quei settori della categoria che ora ne sono esclusi, come i co.co.co. e i lavoratori autonomi.
4) Tagliare le spese dell’Istituto attraverso una riforma dello Statuto che razionalizzi la consistenza delle rappresentanze regionali e il lavoro svolto dagli organi collegiali e dalle commissioni. E anche maggior controllo sui contributi che l’Istituto elargisce alla Fnsi e alle altre organizzazioni sindacali.
5) Modificare lo Statuto per garantire la giusta rappresentanza di uomini e donne in Cda, sindaci, comitato amministratore, sia per la componente giornalista che per la Fieg e i ministeri vigilanti.
6) Ottenere nuove e necessarie garanzie per il gran numero di lavoratori autonomi iscritti all’Inpgi 2, come il pagamento delle giornata di malattie e di ferie per i lavoratori autonomi.

 

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INTERVENTO DI ENRICO FRANCOT
Giornalista professionista Pensionato
Candidato consigliere del consiglio generale in rappresentanza dei giornalisti titolari di pensione diretta

Milano, 14 febbraio 2012

Buon giorno.
Per l’INPGI ritengo necessario:

A)   abolire subito ogni emolumento a qualsiasi titolo dei consiglieri e ridurre drasticamente i rimborsi spese: molti incontri possono avvenire per videoconferenza;

B)   avviare un'azione legale - che sarà lunga e difficoltosa ma non costosa ché di certo qualche avvocato si getterà pro bono nella battaglia (spese legali comprese a suo carico: conditio sine qua non) - affinché le pensioni non siano taglieggiate con le medesime aliquote fiscali dei proventi da attività lavorativa;

C)    esaminare, in base alle norme vigenti e agli orientamenti in atto, la possibilità di aprire l'INPGI a chi voglia usare l'Istituto come fondo per una pensione integrativa, qualsiasi la sua professione o mestiere (se può farlo l’INA di Stato, o come si chiama oggi, e tante compagnie straniere e tante di dubbia sopravvivenza nei decenni a venire, perché non l’INPGI?);

D)  Non sono un politico e sono remoto da qualsiasi collegamento con centri di potere e camarille, quindi se qualcuno che riceve questa mia email condivide la mia semplicissima piattaforma e ha la bontà di farla circolare, farà cosa utile – soprattutto a chi in pensione non è ancora. Grazie.

Sono nelle liste dei candidati, quindi non posso non essere un giornalista professionista – seppure in pensione.

Ho un passaporto italiano, ho lavorato in Italia e all'estero a tutti i livelli di "carriera", da praticante a direttore di testata. Ho 70 anni. Vedo le cose da lontano e non sempre suscita la mia ammirazione ciò che vedo.

Per difendere l'Inpgi non basta invocare la cosiddetta autonomia dei giornalisti.

L'autonomia dell'Inpgi si difende con la solidità dei suoi bilanci, non con la protezione dei politici! Perché non aprire le porte della pensione Inpgi agli altri lavoratori?

Già ci sono troppi politici in Parlamento che hanno la tessera di giornalista ma non fanno i giornalisti. Apriamo le porte al futuro, a chi paga per assicurarsi un giorno la propria pensione e abbia il diritto di scegliersela in base ai sacrifici che fa durante una vita intera di lavoro e non grazie a privilegi di famiglia o a benevolenze politiche.

L'autonomia dei giornalisti si difende con le loro coscienze.

Basta protezione pelosa dai palazzi romani!

Credo che per il futuro dei più giovani l'INPGI debba affrontare una svolta radicale- storica, oserei dire.

La mia è una candidatura passaparola. Non conosco giornalisti-politici e non sono collegato a liste elettorali. Sono fuori dal coro. Se ne conoscessi sarei nel coro anch'io.

Un saluto cordiale e una stretta di mano di incoraggiamento non tanto a chi voterà per me, piuttosto a quanti terranno conto di queste osservazioni.

Enrico Francot

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