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03/05/2012

Giornalisti indipendenti, il programma

Elezioni Subalpina, LISTA 1

GIORNALISTI INDIPENDENTI: VENT'ANNI AL SERVIZIO DEL GIORNALISMO PIEMONTESE

La concomitanza delle elezioni della Subalpina e del nostro ventennale sono  occasione unica per un bilancio ragionato, obiettivo ed anche sentimentale. Nel lontano 1992 ci presentammo per la prima volta per il rinnovo del sindacato dei giornalisti piemontesi, con uno sparuto gruppo di colleghi, ottenendo un seggio nel direttivo con i resti elettorali.
Di fronte, ieri come oggi, un unico blocco: la rappresentanza diffusa dei contrattualizzati doc. Ma già in quel tempo giurassico vi erano i primi fermenti di richiesta di cambiamento e soprattutto una ferma consapevolezza della nostra avanguardia: il mondo dell'informazione non sarebbe mai più stato come prima ed avremmo avuto di fronte tempi difficili ed esaltanti nel contempo.
Il sindacato unico e unitario lo ha compreso?
Ha accettato la sfida e si è messo in gioco?
I congressi regionali e quelli nazionali della FNSI hanno dato risposte concrete ai giornalismi ed ai giornalisti che credevano nella professione ed in una equa retribuzione?
Noi, in tutta coscienza, abbiamo cercato di essere elemento di stimolo nei confronti di maggioranze che si sono avvicendate: il risultato non è dei più esaltanti. La rappresentanza del sindacato è spesso denegata, quando non contestata apertamente, con la diminuzione costante delle iscrizioni (professionisti e pubblicisti), ma soprattutto nella percezione collettiva di una associazione che non riesce ad essere interlocutore efficace nei mille rivoli di una professione che ha subito tsunami forse maggiori di altre. Una professione che, almeno nell'immaginario collettivo, emana ancora una attrattiva ed un fascino nei giovani, ma che alla prova del nove crea molte delusioni e frustrazioni.
Nelle varie piattaforme contrattuali si parla di freelance, di meno garantiti, giornalismo on line, uffici stampa, ma il passo è quello del gambero: a mala pena si difendono gli istituti fondamentali dei garantiti, ed anche qui le crepe si stanno allargando pericolosamente. Però se vogliamo continuare a credere in quel che facciamo, dobbiamo attuare scelte coraggiose: da un lato è sacrosanto il diritto a difendere conquiste che nessuno ha regalato ai contrattualizzati, ma certamente bisogna comprendere una volta per tutte che la madre di tutte le battaglie si giocherà sul campo dei nuovi diritti, delle nuove professionalità, nei nuovi profili: in sostanza, mettersi completamente in gioco e riscrivere le regole, tenendo conto degli scenari e delle urgenze che ci coinvolgono tutti i giorni, avendo pochi strumenti per dare risposte adeguate. Ma per quanto riguarda il locale forse non vi è stata neanche questa consapevolezza. Nonostante ciò crediamo ancora una volta alla democrazia del sindacato unico ed unitario dei giornalisti italiani: sotto le nostre bandiere, dei Giornalisti indipendenti,
continuano a lavorare colleghe e colleghi che s'impegnano nell'associazionismo, convinti della valenza strategica del ruolo degli operatori dell'informazione: ma ciò non vuol dire unanimismo e nella fertile dialettica chiediamo un voto che rafforzi la nostra rappresentanza, evitando così il perpetuarsi di vertici chiusi nei propri solipsismi ed autoreferenzialità, in un territorio geografico ancora troppo monoculturale, ma con grandi opportunità pari solo alle energie inespresse, anche in campo giornalistico.
Una sfida che affrontiamo nuovamente in questa tornata. Caparbiamente, a testa bassa, schiacciati da una maggioranza congressuale che solo un voto ai Giornalisti indipendenti può riequilibrare per il bene del sindacato stesso.
Una parola ancora, diretta ai firmatari delle due liste che noi presentiamo. Centinaia di colleghe e colleghi hanno firmato le nostre liste, e alcuni messaggi di incoraggiamento ci hanno spronato ed anche commosso. I nostri candidati sono professionisti e pubblicisti motivati, che ancora credono nella partecipazione democratica e non hanno ascoltato le sirene del disimpegno ovvero del conformismo e dell'appiattimento al (supposto) più forte.
Una squadra vera che porterà le istanze degli iscritti e dei non iscritti alla Subalpina, ad ogni livello: interno ed esterno. Candidati preparati con alle spalle preziose esperienze molto diverse fra loro, accomunati dal credere ancora nell'associazionismo di categoria ed alla possibilità di cambiare sul serio. Un grande sogno si realizza, non se vi è una grande impresa ma se è un grande sogno: con questa intuizione di Luther King ci immergiamo nello sguardo limpido dei nostri candidati che sanno sognare ancora, nonostante i disincanti e le asprezze della quotidianità. Una strada che appunto vent'anni fa abbiamo intrapreso quasi da soli, ma nel cammino ha unito molte esperienze (con amicizie durature ed alla prova del cribro), in un progetto che non ha ancora trovato pieno compimento, ma che ha evidenziato energie, volontà e passioni che ci confortano e ci fanno sperare.
Certamente in questo congresso faremo proposte concrete, senza dimenticare le regole del giuoco. Ora sono troppo sfavorevoli a chi decide di partecipare; dobbiamo riformare lo Statuto in chiave democratica, eliminando i bizantinismi e favorendo un maggiore coinvolgimento: non ci dimentichiamo delle nostre origini e sappiamo bene quando è il tempo di passare il testimone.

Ezio Ercole
Presidente Giornalisti Indipendenti

CANDIDATI PROFESSIONALI
Andrea CAGLIERIS
Marco CARAMAGNA
Vittorio Giovanni CARDINALI
Angelo CONTI
Gerardantonio COPPOLA
Barbara FERRERO
Alberto FUMI
Roberto MARANDOLA
Gianluca MARCHETTI
Giuseppe MURI
Massimo PARMA
Remo PECORARA
Alessandro SARTORE
Adriano TORRE
Marco TRAVERSO

CANDIDATI COLLABORATORI
Alberto ACQUAVIVA
Elisa BERGAMINO
Antonino CALANDRA
Giuseppe CAMPANARO
Enrico COCCIULILLO
Ezio ERCOLE
Mauro FADDA
Paolo MANNA
Anna MEDURI
Renzo OZZANO
Maria Pia REALE
Maurizio RODIO
Sergio TORTA
Alberto VIOLET
Maurizio ZANONI

 

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