12 milioni e 700 mila euro di attivo nell’esercizio 2011: è il dato che emerge dal Bilancio consuntivo dell’Inpgi ratificato all’unanimità dal Consiglio Generale e approvato nelle scorse settimane, sempre unanimemente, dal Cda.
In particolare va segnalato, il risultato del rendimento immobiliare che registra un saldo positivo del 4,85% rispetto al 4,69% del 2010. Il rendimento complessivo netto della gestione mobiliare è stato del 3,14%, nonostante la tempesta che ha investito i mercati finanziari di tutto il mondo. Nella Gestione separata il rendimento netto dell’intero patrimonio ha raggiunto il considerevole risultato del 6,29%.
La crisi del sistema dell’informazione, ed in particolare delle aziende editoriali piccole e grandi, ha avuto un effetto negativo sull’occupazione e di conseguenza sul monte contributivo. Rispetto all’anno precedente l’Inpgi ha infatti registrato una riduzione di 139 rapporti rispetto all’anno precedente, tuttavia tale diminuzione è stata inferiore a quella registrata nel 2010.
L’Inpgi ha inoltre assolto, in modo più consistente che in passato, al compito istituzionale di sostenere gli ammortizzatori sociali resi necessari dalle situazioni di difficoltà delle imprese. Un significativo aumento si è registrato soprattutto nell’utilizzo dello strumento dei contratti di solidarietà.
L’Istituto ha realizzato nel 2011 una riforma importante, varata all’unanimità nel segno della responsabilità collettivamente assunta, che ha investito l’età pensionabile delle iscritte. Una riforma che consente di difendere la sostenibilità dei conti dell’Inpgi, anche grazie all’aumento di tre punti in cinque anni delle aliquote contributive a carico dei datori di lavoro.
“I dati del bilancio – commenta il Presidente Andrea Camporese – testimoniano la tenuta e la buona gestione finanziaria dell’Istituto, anche se risentono oggettivamente delle conseguenze della crisi sul mercato occupazionale dei giornalisti italiani. Non è un momento facile, ma c’è l’impegno di tutti, dell’Istituto, della Federazione della stampa e dell’intera categoria a continuare a garantire un sistema previdenziale dei giornalisti adeguato alla complessità della professione ed al ruolo sociale ed autonomo della professione. I giornalisti italiani possono avere fiducia nel proprio futuro pensionistico. La sfida centrale è quella della crescita del mercato del lavoro. Per questo abbiamo varato forti sgravi contributivi della durata di tre anni per le aziende che assumono a tempo indeterminato. Il sistema di protezione sociale dei giornalisti italiani è ampio, articolato, pensato e validato dalle leggi per far fronte ai cicli economici negativi. Serve responsabilità e rigore: gli organi statutari da poche settimane eletti lo stanno dimostrando”.
Il bilancio consuntovo 2011 all'indirizzo:
http://www.inpgi.it/?q=node/1019