Mediaset presenta dati economici negativi – annunciano Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil - forte contrazione, nel 2011, dei ricavi (-6% ), del MOL (-12%) e dell’utile che si è attestato intorno ai 170 milioni di euro. Il 2012 ha segnato un ulteriore peggioramento dei conti: alla fine del 1° trimestre 2012 si è riscontrato un azzeramento dell’utile con una ulteriore contrazione dei ricavi sia sul versante della TV generalista che sul fronte della PAY-TV anche grazie ad un costante calo degli introiti pubblicitari. La situazione ha portato Mediaset ad un primo piano di efficientamento con una riduzione della spesa di 250 milioni di euro nell’arco dei tre anni cui si sono aggiunti tagli per ulteriori 150 milioni di euro.
La cessione delle 10 sedi regionali di Videotime risente quindi della crisi, anche se dai dati evidenziano problemi di organizzazione del lavoro principalmente imputabili all'azienda stessa, soprattutto per il ricorso agli appalti esterni e a una mancata sinergia con l’attività dei giornalisti – così una nota congiunta di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.
“Mentre Mediaset non presenta né un piano editoriale né un piano industriale, contestualmente non accetta di affrontare i nodi della crisi, prevedendo il miglior utilizzo delle risorse interne, una maggiore produttività ed un utilizzo più flessibile del lavoro con una attenzione anche al contenimento dei costi, compreso quello del lavoro, mantenendo però intatto il perimetro aziendale e salvaguardandone i livelli occupazionali. A fronte dell’indisponibilità dell’azienda, sono state pertanto proclamate 8 ore di sciopero di cui 4 a livello nazionale da svolgersi nella giornata di Venerdì 20 Luglio alla fine di ogni turno e le altre 4 ore a nei giorni successivi a livello territoriale” annunciano i sindacati.
“Contestiamo l’impostazione aziendale anche perché temiamo che questa operazione sia l’inizio di un processo di rivisitazione e riduzione del perimetro aziendale con il conseguente abbandono del presidio del territorio” conclude la nota.
SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
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Mediaset: i giornalisti contro la cessione di parte di Videotime
Preoccupazione, anche dai giornalisti Mediaset, per la notizia che l’azienda ha intenzione di cedere le sedi regionali di Videotime (e i loro 74 dipendenti) affidandola ad una società guidata da un ex manager dell’azienda, Renato Pizzamiglio. Il piano di risparmi annunciato da Mediaset, una “spending review” aziendale da 400 milioni di euro per rispondere al calo della pubblicità, prevede anche operazioni come quella di Videotime.
Cedere le sedi regionali consentirà un risparmio, ma il timore è che questo rappresenti un pericolo per i dipendenti coinvolti che non saranno più coperti dalla garanzia di essere assunti da Mediaset. In reazione alla notizia i Comitati di Redazione di tutte le testate informative - TG5, News Mediaset, TG4, Studio Aperto, Videonews, Sport Mediaset - si dicono contrari e dichiarando lo stato d’agitazione esprimono preoccupazione per “l’annunciata esternalizzazione del personale tecnico di tutte le sedi regionali del gruppo Mediaset, ovvero la cessione di un presunto ramo d’azienda che coinvolge 74 dipendenti della società Videotime e le strutture in cui oggi lavorano”.
I giornalisti parlano di “danni per la qualità dell’informazione” e chiedono all’azienda di ritirare il piano: "Noi crediamo in progetti editoriali e non in operazioni finanziarie".
Per questo motivo i giornalisti Mediaset chiedono all’azienda di incontrare con urgenza i cdr per fare chiarezza sulle prospettive e sugli obiettivi.