La Federazione degli editori e il Sindacato giornalisti Fnsi hanno firmato un accordo per integrare i fondi a disposizione per gli ammortizzatori sociali di categoria: ciò consentirà di coprire in buona parte le maggiori spese per contratti di solidarietà, cassa integrazione e assegni di disoccupazione. La grande crisi, infatti, che colpisce il mondo dell'editoria ha visto aumentare il ricorso a questi strumenti a protezione dei giornalisti colpiti da chiusure, ridimensionamenti di organico, progetti di riduzione di orario e stipendio (contratti di solidarietà) finalizzati alla ripresa di un'attività ordinaria nel medio periodo delle aziende editoriali. Per la solidarietà ci sono stati infatti aumenti dell'800%: si tratta di forme di intervento integrativo del reddito a fronte di riduzioni di orario e stipendio concordati per evitare l'interruzione dell'attività e tentare di programmare iniziative di rilancio.
E' lo strumento privilegiato per gestire le crisi in questa fase ma Fieg e Fnsi hanno anche concordato di esaminare i casi con il massimo rigore prima di sottoporli alla verifica finale del ministero del lavoro, titolare del potere di decreto sulla materia. Le parti sociali infatti ritengono che vadano evitati abusi e scoraggiati tentativi impropri di scaricare responsabilità imprenditoriali sulle casse sociali della professione che determinerebbero per altro alterazioni della concorrenza. L'intervento finanziario di sostegno, che integra l'aliquota ordinaria di contribuzione per gli ammortizzatori, può avvenire grazie all'intesa dell'ultimo contratto di lavoro che aveva previsto l'istituzione di un fondo con ''finalità sociali, per far fronte, nella valutazione autonoma di Fieg e Fnsi, delle situazioni più delicate, meritevoli di tutela'', non altrimenti sostenibili. ''Si tratta di una misura - commenta il segretario Fnsi Franco Siddi - che vede giornalisti ed editori protagonisti di un'azione concreta per la separazione delle spese previdenziali da quelle assistenziali. Ne potrà trarre un giovamento la stabilità dell'autonomia pensionistica dell'Inpgi''.
(ANSA 21 settembre 2012)
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