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05/12/2012

Legge sull'equo compenso: OK

Voto unanime. I commenti. Cosa prevede

Ok definitivo della Camera alla legge sull'equo compenso per i giornalisti. Il via libera è arrivato all'unanimità dalla commissione Cultura di Montecitorio convocata in sede legislativa. Lo annuncia su Twitter il deputato dell'Udc Enzo Carra. «Una pagina bella per il Parlamento», commenta Silvano Moffa, primo firmatario del provvedimento in una conferenza stampa alla Camera con il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, e il presidente della Fnsi, Roberto Natale, oltre a numerosi parlamentari che hanno lavorato al provvedimento. Tra questi Enzo Carra (Udc), Fabio Granata (Fli), Andrea Sarubbi (Pd), Giorgio Lainati (Pdl). «Rimarco il fatto che questa -sottolinea Manuela Ghizzoni del Pd- è una delle pochissime leggi approvate all'unanimità. Tutti i gruppi hanno dato il loro contributo e assenso. Questo è un atto che testimonia la vicinanza che ha la commissione con un mondo che sta vivendo una fase molto difficile». «Una pagina bella per il Parlamento -aggiunge Moffa- perchè questo provvedimento è nato attraverso il concorso di tutti. Era doveroso intervenire per porre fine a una situazione che in alcuni casi, come ha detto giustamente il presidente Iacopino, rasenta la schiavitù. Ci trovavamo in una giungla sostanziale, senza alcuna tutela nè regole certe per i giovani. Abbiamo fatto un lavoro enorme che non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato l'impegno della Federazione nazionale della stampa che rappresenta oggi i giornalisti italiani».
(fonti: Ansa e Adnkronos).


SIDDI: EQUO COMPENSO SVOLTA DELLA GIUSTIZIA.
«Con la legge sull'equo compenso per i giornalisti freelance e collaboratori autonomi approvata oggi definitivamente dalla Commissione Cultura della Camera riunita in sede legislativa cade un muro, quello innalzato dalla gran parte degli editori italiani, che si opponevano a considerare questa una realtà del lavoro meritevole di giusti trattamenti economici e obblighi sociali.» Così Franco Siddi, segretario FNSI, commenta su www.articolo21.org, il voto di oggi. «Un grazie speciale - continua Siddi - a quanti in Parlamento hanno voluto questo risultato: dal primo proponente, il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Silvano Moffa, al relatore Enzo Carra, ai deputati Giulietti e Pisicchio, al senatore Vita, i presidenti delle Commissioni Cultura della Camera e Lavoro del Senato, Manuela Ghizzoni e Pasquale Giuliano. E un buon lavoro per il via libera ha fatto anche il sottosegretario all'Editoria, Paolo Peluffo». «La legge - sottolinea Siddi - non risolverà tutto, ma nessuna azienda potrà più permettersi di ignorare che un freelance o giornalista collaboratore chiamato a fornirgli servizi d'informazione (oggi spesso pagato entro i 5 cinque euro ad articolo) sia un lavoratore che dev'essere pagato il giusto e immediatamente. Non si potrà più dire che si tratta di »imprenditori di loro stessi« per attuare volgari forme di sfruttamento».
(ANSA).


IACOPINO: “LA LOTTÀ PER LA DIGNITÀ NON È FINITA”
«Grazie a tutti. Ai vertici della Fnsi (da Franco Siddi a Roberto Natale) e a quanti hanno speso le loro energie per questo risultato. Grazie soprattutto ai tanti che, con paziente silenzio, hanno atteso questa legge (nata nella sede dell'Odg il 18.05.2010), vivendo sulla loro pelle lo sfruttamento». Lo dichiara il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino. «Si conclude una fase importante della mia vita - prosegue Iacopino -. Non penso di aver saldato i miei debiti verso gli ultimi, trattati come schiavi non solo dagli editori. Ma mi sento un po’ più in pace con la mia coscienza. La lotta per la dignità non è finita».
(ANSA).


PELUFFO: SODDISFAZIONE PER OK A EQUO COMPENSO.
Il sottosegretario all'Editoria, Paolo Peluffo, esprime «viva soddisfazione per l'approvazione di una legge attesa da tempo, quella sull'equo compenso». «Con l'approvazione da parte della Commissione Cultura della Camera dell»equo compensò nel campo giornalistico - afferma Peluffo - si è fatto un passo verso quel bisogno di equità che attraversa un settore dove si sono diffuse pratiche di precariato sottopagato. Tutti i gruppi in Parlamento si sono battuti con convinzione per varare un testo di legge condiviso ed equilibrato, grazie al quale si punti ad avere una proporzione tra la remunerazione e la quantità e qualità del lavoro non subordinato svolto dai collaboratori di giornali, agenzie, quotidiani telematici, emittenti radiotelevisive. La legge istituisce una commissione presso il Dipartimento Editoria della presidenza del Consiglio che dovrà definire l'equo compenso e redigere un elenco dei media che garantiranno il rispetto questa equità«. »Mi auguro quindi - prosegue Peluffo - che tutti, sindacati dei giornalisti, datori di lavoro, ministeri interessati, l'Inpgi, l'Ordine dei giornalisti collaborino per cercare assieme soluzioni equilibrate che rispondano all'obiettivo posto dalla legge. Legge che rappresenta una novità importante non solo nel nostro Paese ma nello scenario europeo perchè sancisce il valore economico e sociale dei lavoratori della conoscenza, in un momento di totale trasformazione dell'editoria verso il digitale«. l via libera è arrivato all’unanimità dalla commissione Cultura di Montecitorio convocata in sede legislativa. Lo annuncia su Twitter il deputato dell’Udc Enzo Carra.
(ANSA)


MAZZUCA E BARBIERI: EQUO COMPENSO MISURA DI CIVILTÀ
«L'approvazione della legge sull'equo compenso finalmente riporta parametri economici accettabili nel selvaggio mondo delle collaborazioni giornalistiche». Così in una nota i deputati Giancarlo Mazzuca e Emerenzio Barbieri, componenti della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati. «L'esigenza di un provvedimento legislativo sulla materia era quantomai urgente come avevano anche ricordato tempo fa il Presidente della Repubblica e il Presidente del Senato, che avevano sollecitato una positiva e rapida conclusione dell'iter legislativo. La legge sull'equo compenso- concludono i deputati- è una risposta di civilità contro il precariato selvaggio che affligge larghe aree dell'informazione e permette a troppi editori senza scrupoli di sfruttare oltre ogni limite il lavoro dei giornalisti».
(Adnkronos)


PD: SU EQUO COMPENSO SUPERATE POSIZIONI BANDIERA
«Il Parlamento, approvando all'unanimità la legge sull'equo compenso nel settore giornalistico, ha dato una risposta di civiltà e ha dimostrato la capacità di travalicare le posizioni di bandiera a favore dell'interesse dei cittadini e delle cittadine»: così Manuela Ghizzoni (Pd), presidente della commissione Cultura della Camera, dopo l'approvazione in sede legislativa, con 29 voti favorevoli su 29 votanti, della legge sull'equo compenso. «È una legge necessaria - aggiunge - che, se applicata, può evitare lo sfruttamento dei lavoratori precari e freelance che contribuiscono a garantire il diritto costituzionale all'informazione. Solo un compenso equo e congruo - sottolinea Ghizzoni - può garantire la libertà di un giornalista, altrimenti vessato da trattamenti economici libero-professionali inidonei ad assicurare il rispetto della dignità del lavoratore. Il testo approvato - prosegue - introduce, inoltre, una norma che richiede la trasmissione alle Camere, da parte del presidente del Consiglio, di una relazione annuale sullo stato di attuazione della legge. Sarà con l'atto di verifica del funzionamento delle leggi deliberate - conclude Ghizzoni - che il legislatore avrà svolto il suo compito».
(ANSA).

ECCO COSA PREVEDE LEGGE EQUO COMPENSO:
COMMISSIONE STABILIRA’ TARIFFE, NIENTE CONTRIBUTI PUBBLICI AI TRASGRESSORI

La legge sull’equo compenso, approvata in via definitiva dalla commissione Cultura della Camera in seconda lettura, contiene norme per la remunerazione dei giornalisti free lance. L’articolo 1 spiega che per compenso equo si intende la corresponsione di una remunerazione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, tenendo conto della natura, del contenuto e delle caratteristiche della prestazione, nonché della coerenza con i trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria. L’articolo 2 prescrive, invece, l’istituzione, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, della Commissione per la valutazione dell’equo compenso. La Commissione - che dura in carica 3 anni - è istituita presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, che provvede al suo funzionamento con le risorse di cui dispone. La commissione è composta di 7 membri ed è presieduta dal Sottosegretario all’editoria. La Commissione definisce il compenso equo entro due mesi dal suo insediamento, valutate le prassi retributive. Nello stesso termine, la Commissione deve redigere un elenco, costantemente aggiornato, dei quotidiani, dei periodici, anche telematici, delle agenzie di stampa e delle emittenti radiotelevisive che garantiscono il rispetto di un equo compenso, dandone adeguata pubblicità. Ai sensi dell’articolo 3, a decorrere dal 1 gennaio 2013, la mancata iscrizione in tale elenco per un periodo superiore a sei mesi comporta la “decadenza dall’accesso” ai contributi in favore dell’editoria. Lo stesso articolo 3, inoltre, prevede che il patto contenente condizioni contrattuali in violazione dell’equo compenso è nullo. L’articolo 4 dispone la presentazione alle Camere di una relazione annuale sull’attuazione della legge.
(ANSA).

 

 

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