News

19/02/2013

Pubblicità, il mercato torna ai livelli del ’91

Stampa periodica in caduta libera. In tivù si salva solo Sky

Era stato preannunciato, era noto da tempo. ma la doccia fredda è arrivata e ha fatto male lo stesso. Nielsen ha reso noti i dati relativi agli investimenti pubblicitari in Italia nel periodo gennaio – dicembre 2012. Numeri che assomigliano a una vera e propria Caporetto. In sintesi, si è verificato un balzo nel passato: il mercato ha chiuso il 2012 come non si vedeva addirittura da 20 anni. La performance negativa del -14,3% dipinge in maniera adeguata uno scenario ormai allo sbando. Per la prima volta dal 2003 si è scesi al di sotto degli 8 miliardi di euro, considerando i prezzi correnti. Al netto dell’inflazione (ISTAT), si è tornati ai livelli del 1991. Tutti i mezzi, a parte il solito web, appaiono in forte regressione, ma anche internet non naviga in acque così calme: pur chiudendo al + 5,3%, il suo ultimo scorcio di 2012 è stato difficile.

STAMPA PERIODICA IN CADUTA LIBERA. I risultati della stampa quotidiana sono scesi, da gennaio a dicembre 2012, rispetto allo stesso arco temporale rilevato l’anno precedente, da 1.356.676 a 1,117,604 euro, con un calo del 17,6%, I periodici sono andati anche peggio: da 852,528 a 695,314, – 18,4%. La tv, regina ancora incontrastata, è passata da 4,624,308 a 3,917,531, – 15,3% (dato che comprende generaliste, digitali e satellitari). La radio, nella sua marginalità, appare sempre in caduta libera, da 433,183 a 388,912, – 10,2%. Per l’outdoor (fonte AudiOutdoor) si è passati da 117,032 a 102,416, – 12,5%, mentre per il transit si è segnalato un calo da 99,016 a 88,561, con un – 10,6%. L’out of home ha subito un -10,2% (da 10,589 a 9,505) La maglia nera, insieme al segmento periodici, se la spartiscono il cinema, da tempo in caduta libera, -18,7, da 46,575 a 37,861, e il direct mail, -18%, da 512,043 a 419,829 euro.

IN TIVU’ SI SALVA SOLO SKY. Nel marasma generale, la televisione ha vissuto il maggior incubo, da cui si è tratta in salvo solo Sky. La peggior botta l’ha subita la Rai: Sipra ha infatti raccolto solo 830 milioni, il 23,5% in meno rispetto all’anno precedente. A dicembre il calo è stato di 52 milioni. Mediaset ha fatto meglio: Publitalia ha totalizzato una raccolta di 2,44 miliardi, perdendo il 16%, ma realizzando solo 210 milioni a dicembre. Una sfida (pur sempre impari, visto il tetto alla raccolta che la tv di Stato deve rispettare), vede quindi Mediaset confermarsi leader del settore televisivo, con una quota del 62,4%, in calo comunque rispetto al 62,9% dell’anno prima. A beneficiare del calo dei due massimi contendenti ci ha pensato Sky, nonostante la progressiva erosione degli abbonati; infatti, grazie soprattutto all’offerta di eventi quali Europei di Calcio e Olimpiadi, la piattaforma ha visto aumentare il proprio giro d’affari del 2,4%, con 371 milioni incassati (oltre 31 a dicembre). Di conseguenza è cresciuta, e non di poco, anche la quota di mercato, dal 7,84% al 9,47%. La7 ha invece risentito della crisi, ma ha limitato i danni: -2,6%, con introiti pari a 175 milioni.

SETTORI: CRESCE IL COMPARTO VIAGGI E TURISMO. L’analisi dei singoli settori rivela come il taglio dei budget pubblicitari abbia alla fine coinvolto quasi tutte le industry. Tra le poche eccezioni turismo/viaggi (+5,1%), trascinato dall’apertura alla concorrenza nel mercato pubblicitario e alla competizione aereo/treno sulla tratta Roma Milano. Un risultato che però non è riuscito a compensare la contrazione di settori molto più rilevanti in termini di spesa quali alimentari, auto motive, telecomunicazioni: rispettivamente, -15,9%, -15,7%, -18%. Una nota positiva per il mondo della comunicazione aziendale è rappresentato dalla tenuta del numero degli inserzionisti in Italia, rispetto al crollo del mercato (-2,4% nel complesso, -0,4% sulla tv e + 20% su internet). Un fenomeno che sottolinea un calo del prezzo medio dell’adv, ma è anche indice di quanta fiducia l’azienda riponga nella leva della comunicazione, nonostante il periodo economico difficile.


http://www.economiaweb.it/puibblicita-il-mercato-torna-ai-livelli-del-91/

 

Condividi:

C.F. 80089510012 - Copyrights © 2016.
Registrazione Tribunale di Torino n.1913 del 31/1/1968 Iscritto registro Sicid n. 11095/16 V.G. N. 49/2016 Registro Stampa del 3/11/2016

  • Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
  • FNSI.
  • Fondo giornalisti.
  • Ordine giornalisti Piemonte.
  • IMPGI.
  • CASAGIT Piemonte.
  • Centro Studi Pestelli.
  • Circolo della Stampa.
  • ungp.