L'Associazione Stampa Subalpina, con la Federazione nazionale della Stampa e la Federazione internazionale dei Giornalisti, segue con apprensione la vicenda di Domenico Quirico, 61 anni, inviato de La Stampa in Siria, con il quale la famiglia e il giornale han perso i contatti da un mese.
Giornalista autorevole e stimato, testimone diretto delle notizie (gli scontri etnici in Africa, la questione Mediorientale, la Primavera araba), autore di una recentissima "magnifica storia dei vinti", Quirico è un autentico reporter: non un nemico, non un bersaglio.
Chi gli impedisce di muoversi e di comunicare liberamente ne prenda atto e accolga l'appello della sua famiglia, del suo giornale e di tutti i giornalisti italiani perché a Domenico Quirico sia restituita piena libertà.
A oggi sono 7 i giornalisti inviati in Siria che mancano all'appello. Un reporter americano, James Foley, è sparito da novembre e, secondo la sua famiglia, il 39enne freelance sarebbe in mano all'intelligence siriana, per quanto le autorità siriane non abbiano mai ammesso di avere notizie sulla sua sorte.
Per il reato di "sequestro con finalità di terrorismo" la procura di Roma ha aperto un'inchiesta in relazione alla scomparsa in Siria di Domenico Quirico. Gli accertamenti sono coordinati dal pm Francesco Scavo e dall'aggiunto Giancarlo Capaldo. Specifiche deleghe di indagine, secondo quanto si è appreso, sono state affidate ai carabinieri del Ros.
Le ultime notizie certe di Quirico risalgono a circa un mese fa, quando il giornalista era nella zona di Homs, per una serie di reportage.