Riceviamo e pubblichiamo:
Giovedì 30 maggio, alle 21, a Palazzo Ceriana Mayneri, in corso Stati Uniti 27, a Torino, presentazione del libro "Una volta era un paese", di Stefano Tallia (Scribacchini Editore).
Partecipano con l’autore:
- Davide Demichelis, documentarista
- Mauro Montalbetti, presidente Ipsia Acli
- Daniele Socciarelli, responsabile volontariato internazionale Ipsia
Conduce Alessandra Comazzi.
Nel corso della serata saranno proiettati alcuni spezzoni del documentario “Radici”, realizzato da Davide Demichelis per Rai 3.
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La ex Jugoslavia è terra di gente aperta e ospitale. Gente che, fino al 1991, ha vissuto in pace ignorando le differenze tra cattolici, ortodossi, musulmani, serbi e croati. Tutti erano, semplicemente, cittadini della Jugoslavia. Molti di loro, orgogliosamente.
Poi qualcuno, a un certo punto, ha iniziato ad agitare la bandiera dell’identità, disegnando confini che la storia aveva cancellato o che non erano mai esistiti e in nome di quei confini ha mosso gli eserciti e le armi.
Allora quella terra pacifica, per quattro anni, è divenuta terra di odio e di guerra: centomila morti, la pulizia etnica, l’assedio feroce di Sarajevo, città simbolo del multiculturalismo.
Oggi della guerra restano le ferite nel territorio e nelle persone, i buchi nei muri delle case che ricordano a ogni angolo i giorni della violenza e uno stato di calma apparente.
Ed è per osservare le eredità di quel conflitto che aveva turbato i miei sogni di ragazzo che, per due estati, ho fatto il volontario nei Balcani.
Il primo anno a Mostar, la bella e dolente città del ponte, il secondo nel Kosovo, colpito nel 1999 dalle nostre intelligentissime bombe all’uranio impoverito.
Sono stato nelle scuole a fare animazione con i bambini, perché dalla fine della guerra sono passati dieci anni e chi è piccolo oggi non ha memoria degli spari e dell’odio. Anzi, pensavo non avesse memoria…
Perché l’ho fatto? Non so dirlo meglio di Luca Rastello: «Bisogna finire in questo angolo malcapitato dell’Europa centrale per vedere con lucidità il disastro di casa nostra? Direi di sì: lo sguardo più acuto, quando si tratta di fenomeni storici, è probabilmente lo sguardo presbite, quello che deve allontanarsi dall’oggetto per meglio inquadrarlo, uno sguardo che si fa lucido agendo di sponda, puntando altro per meglio comprendere con lo strumento della comparazione».
E’ la prefazione di «Una volta era un paese» il libro che ho appena pubblicato e nel quale racconto volti e storie incontrate nei miei viaggi balcanici.
E’ con piacere che vi invito alla presentazione del libro. Parleremo di ex-Jugoslavia ma anche di Italia e non solo perché tra Roma e Sarajevo c’è appena un’ora di volo... E parleremo anche di giornalismo e di come, in giro per il mondo, ci siano ancora molte storie da raccontare per capire meglio la vita che ci circonda.
Stefano Tallia