L'Associazione Stampa Subalpina, il sindacato dei giornalisti piemontesi, esprime solidarietà al collega della Stampa Massimo Numa e a tutta la redazione del giornale. "Solo la prontezza di riflessi del collega e del personale della Stampa - osserva il segretario dell'Associazione, Stefano Tallia - ha evitato che il pacco-bomba potesse esplodere, ma questo nulla toglie alla gravità di un'azione che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche".
"Si tratta, purtroppo, della conferma - prosegue Tallia - agli allarmi lanciati nelle scorse settimane anche da questo sindacato circa l'aggravarsi del clima con il quale devono misurarsi i giornalisti impegnati nel racconto della questione Tav. L'Associazione Stampa Subalpina si unisce all'appello sollecitamente e opportunamente lanciato dall'Unione Cronisti alle autorità competenti, perché sia sempre e comunque assicurato ai giornalisti il diritto ad esercitare il proprio mestiere in condizioni di sicurezza".
Stefano Tallia
Segretario Associazione Stampa Subalpina
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CALABRESI: "IN ATTO UNA DERIVA VIOLENTA"
"Si capisca che è in atto una deriva violenta": così il direttore de La Stampa, Mario Calabresi, commenta su twitter l'invio di una bomba mascherata da hard disk al giornalista de La Stampa Massimo Numa, che da anni si occupa delle questioni di ordine pubblico legate alla costruzione della linea Tav Torino-Lione.
Il presunto hard disk conteneva 120 grammi di polvere esplosiva pronta a esplodere se la periferica fosse stata collegata. Nella busta recapitata al giornale, anche una lettera secondo la quale l'hard disk conteneva immagini dei campeggi dei militanti No Tav in Valsusa.
(TORINO, 3 OTTOBRE - AGI)
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UNCI: MASSIMA VIGILANZA A TUTELA DEI CRONISTI
Dopo le minacce, ora la tensione si fa davvero alta. Una bomba, nascosta all'interno di un hard disc, è stata recapitata a un cronista de La Stampa che si occupa, tra le altre cose, di No Tav e anarchici e in passato era stato oggetto di minacce anche sui siti Internet vicini al movimento. Secondo gli inquirenti, l'ordigno poteva esplodere ed essere fatale. Solo pochi mesi sempre alla redazione di Torino era arrivato un altro ordigno di matrice anarchica, che per fortuna non era esploso.
Nel 2006 era stato invece ferito, nell'esplosione di un pacco bomba, il direttore di TorinoCronaca.
L’Unione nazionale cronisti italiani, e i cronisti piemontesi, tornano come tutte le volte in cui è stato messo a repentaglio il diritto-dovere dei cronisti a informare i cittadini, a sollecitare alle autorità e alle forze di polizia la massima vigilanza a tutela dei cronisti.
Unione nazionale cronisti italiani
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SINIGAGLIA: "VIOLENZA INTOLLERABILE IN UNA DEMOCRAZIA"
Le minacce, le violenze, gli attentati contro l’informazione sono un’arma da sempre impugnata dai dittatori e dagli estremisti di ogni colore. Intollerabile, tanto più in una democrazia. Se l’atto vigliacco è stato partorito nell’ambito dell’opposizione alla linea TAV è ancora più urgente che il movimento prenda le distanze da questo agguato, che garantisca a chi lavora nell’informazione di poterlo fare in piena libertà, senza timori per sé e per i loro cari. L’Ordine dei giornalisti esprime solidarietà a Massimo Numa, il collega aggredito, e ai cronisti e ai redattori de La Stampa, il quotidiano che ebbe assassinato dai brigatisti il suo vice-direttore Carlo Casalegno in anni la cui violenza non deve assolutamente ripetersi.
Alberto Sinigaglia
Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte