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13/11/2013

Anche l'editoria è un'emergenza

"Colleghi, diamo visibilità alle ragioni dello sciopero Cgil-Cisl-Uil di venerdì 15 novembre"

Venerdì 15 novembre i sindacati confederali scioperano in Piemonte per chiedere maggiore attenzione nei confronti dei settori più deboli della società e una politica di risanamento economico che tenga conto di criteri di equità. Tra le richieste vi è anche il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga, strumento senza il quale migliaia di lavoratori rischiano di trovarsi senza alcuna copertura economica a partire da gennaio.
Nell’associarsi alle richieste di Cgil, Cisl e Uil, l’Associazione Stampa Subalpina sottolinea come tra i settori in grave crisi vi sia anche l’editoria, che sta pagando un prezzo altissimo alla riduzione degli investimenti pubblicitari, a sua volta figlia della crisi economica in atto. Solo nell’ultimo anno si calcola che gli introiti pubblicitari siano calati nella nostra regione del 30 per cento e questo dopo un 2012 che aveva già fatto registrare perdite a due cifre. Difficoltà che non risparmiano nessun segmento e che in breve tempo rischiano di cambiare radicalmente, impoverendolo, il tessuto informativo della nostra regione.  
Entro fine anno potrebbe, infatti, allungarsi il numero delle emittenti radiotelevisive costrette a chiudere i battenti o a ridimensionare la loro presenza sul territorio. Scelte frutto in alcuni casi dell’incapacità degli imprenditori di investire sull’innovazione e su progetti di lungo respiro, ma che scontano anche una sottovalutazione da parte della comunità politica ed economica della nostra regione.
Un processo analogo investe la rete di settimanali e bisettimanali locali del Piemonte, dove il ricorso agli ammortizzatori sociali va estendendosi senza che vi sia una prospettiva di uscita dalla crisi.
Sbaglia, poi, chi considera marginale il fatto che centinaia di giornalisti che collaborano quotidianamente con i giornali siano pagati con salari sotto il limite della decenza e spesso della sussistenza: «Lo abbiamo detto e lo ripetiamo – afferma il segretario dell’Associazione Stampa Subalpina, Stefano Tallia -. I livelli di sfruttamento che esistono nel nostro settore sono un problema che non riguarda esclusivamente i giornalisti, ma la società intera. Solo una società che sappia assicurare a tutti un trattamento economico adeguato può ambire ad avere un sistema informativo sano. Senza questo impegno, molte parole che si levano a difesa della libertà dell’informazione suonano retoriche ed inefficaci nella situazione nella quale ci troviamo. Se a questi problemi aggiungiamo, infine, il rischio concreto che molte voci possano spegnersi, comprendiamo tutta la gravità del momento».
Per questo l’Associazione Stampa Subalpina invita i colleghi a dare il massimo della visibilità alle ragioni dello sciopero del 15 novembre, evidenziando al tempo stesso l’emergenza che vive il settore editoriale in Piemonte.
 
 

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