Abbiamo voluto rileggere e riascoltare con grande attenzione le parole pronunciate questa mattina dal consigliere regionale Franco Maria Botta nell’aula di Palazzo Lascaris. E abbiamo atteso, finora vanamente, le sue scuse. Senza entrare in questa sede nel merito del dibattito politico in corso nel Consiglio Regionale del Piemonte, giudichiamo inaccettabili le espressioni usate dal consigliere che è arrivato a definire “topi di fogna” i giornalisti che hanno contribuito a svelare lo scandalo dei rimborsi gonfiati in Regione.
Non è il caso di spiegare che il compito dell’informazione è proprio quello di raccontare ai cittadini quel che accade nelle stanze del potere e non è il caso di ricordare il dovere che hanno gli eletti di giustificare l’utilizzo di risorse pubbliche.
In attesa della scuse, l’Associazione Stampa Subalpina si dichiara pronta a costituirsi anche in giudizio, nel caso in cui i colleghi che hanno seguito in questi mesi le indagini sul caso “rimborsopoli” volessero tutelare la loro immagine professionale.