Della loro iniziativa ha discusso e "linkato" tutto il web: "Giovane sì, #coglione NO" dice il claim della campagna autoprodotta da ZERO, un collettivo di registi e filmaker italiani che ha così voluto accendere i riflettori sul problema delle professioni intellettuali, il cui lavoro viene pagato poco e male.
Una questione che riguarda anche le centinaia di giornalisti free-lance e precari ai quali sempre più frequentemente vengono offerti compensi al di sotto della soglia minima della dignità. Non a caso il Parlamento ha da poco approvato una legge per stabilire la necessità che i giornalisti vengano pagati in maniera equa, ma la discussione è al momento bloccata in commissione in attesa che la parola "equo" trovi una sua traduzione economica.
Per riflettere e discutere sugli strumenti per arrivare a un "equo compenso" delle professioni intellettuali, l'Associazione Stampa Subalpina ha deciso di invitare i ragazzi di ZERO la sera di lunedì 27 gennaio. Un modo anche per ricordare l'altro 27, quello delle migliaia di lavoratori che non hanno una busta paga e che lo stipendio devono conquistarlo giorno dopo giorno.
Lunedì 27 gennaio, alle 21, a Palazzo Ceriana Mayneri, in corso Stati Uniti 27, a Torino, l'Associazione Stampa Subalpina organizza "L'ALTRO 27, STORIE DI LAVORO PRECARIO". Introduce Stefano Tallia, Segretario; Alessandra Comazzi, Presidente, intervista Niccolò Falsetti, Stefano De Marco e Alessandro Grespan, di Collettivo ZERO