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12/09/2014

Il futuro della libertà di informazione: dibattito a Torino

Il caso del Piemonte mercoledì 17 settembre alla festa di Sel

Mercoledì 17 settembre, alle 18, alla Festa provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, a Torino, ai Giardini Ginzburg di corso Moncalieri 18, è in programma un incontro su "Il futuro della libertà di informazione nei media che cambiano. Il caso del Piemonte”.

Intervengono:
Andreja Restek, APR News;
Maria Chiara Voci, service Spazi Inclusi;
Gioele Urso; Ufficio stampa dell’Assessore alle pari opportunità della Regione Piemonte;
Laura De Donato, giornalista, Comitato di Redazione TGR Rai Piemonte;
Monica Gallo, giornalista televisiva;
Stefano Tallia, segretario Stampa Subalpina.

Modera: Massimiliano Borgia, giornalista freelance

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Il gruppo di colleghi che ha organizzato l'incontro ha anche fornito queste coordinate:

Temi dell’incontro
Il dibattito sarà sulle prospettive della libertà di informazione nei media 2.0.
Si parlerà di pluralismo dell'informazione; di crisi delle testate piemontesi; di precariato giornalistico; di nuove esperienze di aggregazione dei giovani giornalisti.

Crisi dell’informazione e crisi del giornalismo
Nel nostro Paese, sotto gli occhi di tutti, si sta consumando la più grande crisi del sistema dell’informazione mai registrata nella storia delle comunicazioni di massa.
Il Piemonte è una delle regioni dove la crisi del mondo dell’informazione sta mostrando le conseguenze peggiori.
La pubblicità crolla.
Il sostegno al settore dei media è quasi azzerato.
I giornali e le Tv chiudono.
Le testate che rimangono non assumono.
Le testate on line non garantiscono occupazione.
Nei media 2.0 il mestiere di giornalista non sembra valere più nulla.
Per le giovani generazioni dei giornalisti sembra esistere solo la prospettiva del precariato permanente.
Il giornalismo diventa sempre più una professione aperta solo a chi può permetterselo.

Perché la crisi dell’informazione deve interessare i cittadini
Tra opinione pubblica e mondo dell’informazione si sta scavando un solco pericolosamente profondo.
Le campagne contro il finanziamento pubblico ai giornali, la continua delegittimazione di una professione considerata sempre più “inutile”, “corporativa”, collegata intimamente ai poteri politici e finanziati responsabili della crisi economica e morale del nostro Paese, trova legittimazione nello scadimento generale della qualità dei media.
La funzione di “cane da guardia della democrazia” è scomparsa dall’immaginario dei cittadini che non riconoscono più una funzione sociale al giornalismo e all’informazione.
News bombing, bufale, commenti che fanno “la” notizia, costruzione di precari sodalizi intorno a pratiche “fai da te” dell’informazione “libera” fanno parte dello scenario 2.0.
Gli stessi editori preferiscono il “virale” a poco prezzo, al posto dell’investimento in contenuti di qualità, realmente al servizio dei lettori-cittadini.
Ma il giornalista professionale non serve davvero più?
Investire nell’informazione e in una nuova generazione di professionisti è davvero inutile?

Le esperienze di autoimpresa
In questo quadro, nascono raggruppamenti di giornalisti, di professionisti dell’informazione, che danno vita a nuove forme di imprenditoria al servizio dei media.
Una scelta fatta da chi non vuole rinunciare a questo mestiere, da chi vuole “vivere di giornalismo”, che in Piemonte vanta alcune interessanti esperienze.
L’impresa dal basso come reazione al declino e laboratorio di nuove figure dell’informazione.

L’obiettivo del dibattito
La serata è da considerarsi quasi una “riunione aperta”.
L’intento è quello di aprire uno spazio di confronto “dal basso” all’interno dei luoghi della politica.
Iniziamo con la festa provinciale di un partito per continuare a proporre dibattiti ad altre feste di partito e nei luoghi delle scelte politiche.
L’intento è fare partire, appunto, un confronto, per manifestare alla politica l’esigenza di una svolta epocale, che sostenga l’entusiasmo di una generazione che vuole mettersi al servizio della società con nuove funzioni, un sostegno fuori da vecchie logiche…

 

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