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01/04/2015

Dove il sindacato è più debole, cresce la disuguaglianza

Uno studio del Fondo Monetario Internazionale

Criticati a destra e a sinistra, in ritardo e in affanno nella comprensione del lavoro che cambia, travolti dalle crisi aziendali e dalle trasformazioni tecnologiche, snobbati da buona parte dei giovani, inchiodati (in Italia) dal dilagare del lavoro nero, i sindacati trovano un alleato inatteso nel Fondo monetario internazionale, uno dei più importanti organismi dell’Onu, con poteri enormi e diretti di controllo e intervento sull’economia mondiale e sugli Stati in cattive acque finanziarie. Secondo uno studio delle economiste del Fmi, Florence Jaumotte e Carolina Osorio Buitron, in via di pubblicazione sulla rivista Finance & Development, la crisi dei sindacati, in termini di calo del numero dei lavoratori che prendono la tessera, indebolisce il potere contrattuale di tutti i lavoratori e del ceto medio ed è da considerare tra le cause maggiori dell’aumentare delle disuguaglianze economiche...



Qui lo studio del Fondo Monetario Internazionale


Gli articoli usciti in Italia:

Repubblica


Ansa


Il Gazzettino



Il Manifesto



Huffingtonpost
 

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