Il rapporto tra mass media e le organizzazioni umanitarie non governative può e deve migliorare, a patto che vi sia tra i due soggetti un rapporto d’indipendenza e di corretta collaborazione.
E’ in estrema sintesi il contenuto del vademecum elaborato al termine della due giorni dedicata al Development Journalism, promosso da DevReporter Network in collaborazione con l’Associazione Stampa Subalpina e l’Ordine dei giornalisti del Piemonte, e che si è svolta a Torino all’Arsenale della Pace giovedì 11 e venerdì 12 giugno.
I lavori, coordinati dal Consorzio Ong del Piemonte e dalla Subalpina, rappresentata dalla presidente Alessandra Comazzi e dal segretario Stefano Tallia, hanno dato modo ai giornalisti di confrontarsi con gli operatori della cooperazione internazionale sul tema dell’informazione destinata al grande pubblico. Un tema appassionante sul quale si sarebbe potuto discutere per settimane e che ha visto protagonisti giornalisti che lavorano per testate quali Radio France International, Al Jazeera, la Tomson Reuters Foundation, Ara.Cat e il mensile Vita.
Nel corso della tavola rotonda, che ha avuto luogo nel pomeriggio del 12 giugno al Sermig fondato da Ernesto Olivero, operatori delle Ong provenienti dalla Spagna, dalla Francia e dall’Italia hanno a lungo dibattuto il tema di una migliore collaborazione tra media e attori della cooperazione internazionale per fare in modo che il pubblico sia correttamente informato di ciò che accade nei paesi più martoriati del globo. E spesso, nei Paesi del Sud del mondo, dove è precluso l’accesso ai giornalisti da parte delle autorità locali (e dove i grandi network e le più famose testate desistono dall’inviare i giornalisti, specialmente nelle zone più a rischio) l’unica fonte d’informazione credibile è costituita proprio dagli operatori delle organizzazioni non governative. Persone che conoscono il territorio, le problematiche che lo travagliano, i cambiamenti che spesso si sovrappongono così rapidamente da rendere quasi impossibile averne notizia in tempo reale.
E d’altro canto, l’avvento della digitalizzazione, dei social network, della rete globale dove è possibile trovare di tutto (anche informazione spazzatura), impongono una radicale revisione del modo di fare giornalismo. La collaborazione tra Ong e media è possibile, nell’ottica di fornire a lettori e ascoltatori notizie veritiere e in tempo reale. Se gli operatori dello sviluppo e della cooperazione internazionali costituiscono l’ultima frontiera, si è convenuto che i media non devono far cassa di risonanza per l’attività delle Ong ma da esse possono attingere risorse per migliorare di molto la qualità dell’informazione giornalistica.
Paolo Sermone
Approfondimenti:
https://piemontedevreporter.wordpress.com/2015/06/15/formazione-e-scambio-di-buone-pratiche-al-forum-internazionale-devreporter-network/
http://www.sermig.org/it/arsenali-live/120-torino/15279-devreporter-forum#.VX7sGrhdPLY.facebook
http://www.volontariperlosviluppo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3057%3Adire-la-verita-non-deve-costare-la-vita-un-intervista-a-ahmad-ashour-di-al-jazeera&catid=356%3Anews&Itemid=2
DEV REPORTER - FORMAZIONE E SCAMBIO DI BUONE PRATICHE
Si è concluso con un Vademecum in 10 punti, condiviso tra giornalisti e operatori della cooperazione allo sviluppo, il 2° Forum internazionale di DevReporter Network, rete di giornalisti, ong, enti locali, docenti universitari di numerosi paesi europei e del Sud del mondo, svoltosi a Torino l'11 e il 12 giugno
220 i partecipanti ai due giorni di lavoro, tra cui oltre cento giornalisti.
Obiettivo: conoscersi, rafforzare competenze e scambiare esperienze per migliorare l'informazione sui temi dello sviluppo globale e della cooperazione internazionale.
Infatti, le sfide globali divengono sempre più complesse, urgenti e interrelate tra di loro. Per questo è di estrema importanza fornire su questi temi un’informazione corretta, tempestiva e comprensibile al grande pubblico.
“Il Vademecum che abbiamo presentato oggi è un documento sintetico che risponde ai nuovi bisogni dell'informazione su questi temi ed è stato creato per essere un supporto concreto e pratico tanto ai giornalisti che agli operatori della cooperazione internazionale. L’abbiamo chiamato vademecum perché ha la funzione d’essere un memorandum di sintesi delle riflessioni comuni e una guida che permetta di dirigere le nostre rispettive azioni future”, spiega Umberto Salvi, presidente del Consorzio Ong Piemontesi, promotore per l’Italia di DevReporter Network.
Dopo un primo momento di scambio di buone pratiche, all'interno della mostra interattiva “DevReporter Open Space” costituita da 20 postazioni tra cui MeMo Magazine, progetto ideato dal fotogiornalista Fabio Bucciarelli insieme ad altri 4 pluripremiati fotogiornalisti, la rivista olandese One World, la rete di media francesi Médias Citoyens, il programma televisivo Radici di Davide Demichelis e Alessandro Rocca, fino ai prodotti realizzati dai laboratori dell'Università di Torino, le campagne delle ong e i siti indipendenti di informazione di settore, i partecipanti si sono riuniti in gruppi di lavoro per discutere ed elaborare i 10 punti del memorandum, tramite l'Open space technology”, una metodologia che permette la condivisione libera di riflessioni e spunti.
I 10 punti elaborati e che sono diventati il cuore del Vademecum sono:
1) Migliorare la conoscenza reciproca tra media ed enti di cooperazione Internazionale.
2) Creare dei luoghi/momenti di collaborazione tra giornalisti e operatori della cooperazione internazionale.
3) Elaborare insieme nuove strategie per raggiungere il grande pubblico (utilizzando social network e prodotti multimediali).
4) Non cedere al sensazionalismo né al pietismo, ma suscitare curiosità e processi di identificazione
5) Rendere protagonisti i soggetti dei paesi del Sud.
6) Distinguere tra cooperazione ed emergenza, dando spazio a notizie positive. Evitare l’informazione a spot e dare continuità nel tempo.
7) Fare attenzione al linguaggio, evitando terminologie tecniche e stereotipi.
8) Contestualizzare le notizie e l'ambito di intervento, prediligendo approfondimenti e notizie di lungo formato.
9) Evidenziare i legami tra micro e macro, e legare le problematiche globali all’agenda locale.
10) Evitare l’autoreferenzialità e distinguere tra l’informazione e le comunicazioni istituzionali.
I due giorni di forum si sono conclusi con la tavola rotonda internazionale “Development journalism: come informare il grande pubblico sui temi dello sviluppo e della cooperazione internazionale” con interventi di Ahmad Ashour, di Al Jazeera Public Liberties & Human Rights, Chris Arsenault, di Thomson Reuters Foundation, Ziad Maalouf di Radio France International, Cristina Mas di ARA, Ellen de Lange di OneWorld e molti altri.
Il Forum è promosso dal Consorzio delle Ong Piemontesi, dalla Federazione delle Ong Catalane e da Resacoop, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, l’Associazione Stampa Subalpina, il Caffè dei Giornalisti, la Regione Piemonte, l’Università degli Studi di Torino, il Coordinamento Comuni per la Pace, e il Centro Piemontese di Studi Africani. Il progetto Dev Reporter Network è cofinanziato dall’Unione Europea (DCI-NSAPVD/2012/279-805) nell’ambito dell’Anno Europeo dello Sviluppo 2015.
Per informazioni: comunicazione@ongpiemonte.it - https://piemontedevreporter.wordpress.com