Ci saremo anche noi giornalisti in piazza il Primo Maggio a difendere le ragioni di chi lavora e ci saremo questa volta con qualche motivazione in più rispetto al passato. La crisi che ha colpito il nostro settore, e che sembra lontana dall’essere superata, sta provocando fenomeni i cui effetti interessano non solo gli operatori dell’informazione. Se in uno scenario in evoluzione è probabilmente inevitabile il consolidarsi di gruppi editoriali sempre più forti, è interesse comune della società civile che queste concentrazioni non riducano la pluralità delle voci e quindi la libertà di essere informati. Ancora una volta Torino sarà, quindi, un laboratorio di sperimentazione e proprio per questo crediamo che la riflessione sul futuro dell’editoria debba riguardare tutte le forze politiche e sociali del nostro territorio. La legge di riordino del settore in discussione al Parlamento in questi giorni rappresenta un’opportunità, ma anche in sede regionale - come chiesto dalle organizzazioni sindacali - è necessario arrivare al più presto a una riscrittura della legge sull’editoria per mettere in condizione le aziende di imboccare la strada del futuro.
Soltanto in questo modo, peraltro, si potranno creare le condizioni perché le centinaia di lavoratori precari del settore, molti dei quali nemmeno più “giovani”, possano guardare con maggiore fiducia al loro futuro. Negli ultimi anni sono stati proprio loro a pagare il prezzo più alto alla crisi e il rischio è che in un futuro fatto di “concentrazioni” e “razionalizzazioni” lo scenario possa aggravarsi. Non a caso, in questi mesi, una parte significativa dell’attività della Subalpina è stata dedicata proprio alla tutela di precari e free-lance. Il Primo Maggio sarà presente in piazza per la prima volta anche il “Gasp” (Gruppo Autonomi Soccorso Precari), una realtà che riunisce lavoratori autonomi provenienti da varie categorie (giornalisti, ricercatori universitari, commercialisti, avvocati…) e che la Subalpina ha contribuito a far nascere. L’obiettivo è quello di rivendicare tutele comuni per i lavoratori autonomi, a prescindere dal lavoro che svolgono.
Nel darvi appuntamento a Torino in piazza Vittorio (di fronte al Bar Elena) il Primo Maggio alle 9 e nell’invitarvi all’assemblea degli iscritti, che si terrà il 27 maggio alle 17 allo Sporting di corso Agnelli, e alla quale hanno già assicurato la loro presenza la neo-presidente dell’Inpgi Marina Macelloni e il presidente della Casagit Daniele Cerrato, colgo l’occasione per richiamare la vostra attenzione su tre iniziative decise dall’Esecutivo e rivolte anzitutto ai lavoratori autonomi.
1) Convenzioni: in arrivo nuovi accordi
Stiamo lavorando per potenziare ulteriormente questo settore in modo da offrire ai colleghi un ventaglio di opportunità sempre più ampio. L’ultimo accordo riguarda il commercialista Alfonso Ceccarelli, per consulenza e assistenza rispetto alle partite Iva.
2) Bandi europei: presto la prima giornata di formazione
Dopo l’accordo raggiunto con la società Igc, che affiancherà la Subalpina nella progettazione necessaria per concorrere ai bandi europei, è previsto martedì 21 giugno un appuntamento di formazione dedicato a questo tema. Per partecipare al progetto è necessario consultare il regolamento a questo indirizzo e mandare una mail di iscrizione a subalpinaineuropa@gmail.com
3) Tutela legale: copertura anche per le spese della controparte
Da qualche tempo in campo giuslavoristico è in atto un peggioramento delle condizioni processuali e non solo a causa delle novità introdotte dal Job Act. In particolare, per effetto di un provvedimento voluto dal Governo lo scorso anno, sempre più frequentemente i giudici sono indotti a caricare sul lavoratore il peso delle spese legali nel caso in cui la causa si concluda con esito negativo. Se un tempo questo onere veniva abitualmente compensato e le parti provvedevano ciascuna per sé, oggi questo accade sempre più raramente. Per quel che riguarda gli iscritti alla Subalpina - fermo restando l’impegno dell’Associazione a coprire le spese di parte - vi è, quindi, il rischio concreto di dover sostenere, in caso di sconfitta nel giudizio, gli oneri della controparte. Per evitare che questa minaccia possa disincentivare i colleghi dal chiedere giustizia, l’Esecutivo ha quindi stabilito che, in caso di condanna al pagamento delle spese, la Subalpina si faccia carico anche del 10 per cento di questa cifra. Questo avrà come risvolto della medaglia il fatto che divenga tassativo il contributo del 10 per cento dei risarcimenti economici per quegli iscritti che beneficiano della tutela e il cui iter giudiziario si conclude positivamente. Fino ad ora avevamo cercato di arrotondare questa cifra per difetto e a vantaggio del collega, soprattutto in caso di risarcimenti di modesta entità. Non potremo più farlo anche per mantenere in equilibrio il conto economico dell’associazione, ma credo che tutti possano comprendere e apprezzare l’impegno “solidale” assunto dall’Esecutivo, voluto per evitare che la minaccia di una condanna economica potesse spingere molti colleghi a rinunciare alla rivendicazione dei propri diritti.
Perché i diritti, soprattutto per un sindacato, non devono essere soltanto scritti nelle affermazioni di principio ma devono trovare sempre una loro applicazione concreta.
Buon Primo Maggio a tutti!
Stefano Tallia
Segretario Associazione Stampa Subalpina