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15/09/2016

LA STRATEGIA DELLA QUALITA'

I temi dell'affollata assemblea annuale della Subalpina allo Sporting

Crisi del settore editoriale, riforma dell'editoria e dell’Inpgi, rinnovo dei contratti di lavoro giornalistico: questi i temi sul tavolo di un’affollata assemblea annuale dell’Associazione Stampa Subalpina, che si è svolta venerdì al Circolo della Stampa – Sporting di Torino.  Nell’introdurre i lavori il segretario Stefano Tallia ha sottolineato l’impegno che il sindacato ha posto in queste ultime stagioni in favore dei colleghi che più hanno bisogno di sostegno, perché hanno perso il posto di lavoro o hanno condizioni di lavoro precarie. La Subalpina ha deliberato in questi giorni di rafforzare la tutela legale gratuita per i suoi iscritti e di aprire un canale per accedere ai bandi di finanziamento europei, cercando di costruire occasioni di lavoro.
Anche Marina Macelloni, neoeletta presidente dell’Inpgi, ha preso le mosse dal bilancio approvato di recente dall’ente per evidenziare l’impegno (37 milioni di euro) sostenuto per il welfare e segnatamente per gli ammortizzatori sociali, malgrado il disavanzo di 111,9 milioni di euro nell'ultimo bilancio: "è un segno della nostra capacità di essere autonomi, dobbiamo esserne orgogliosi ed impegnarci a difenderla".  Quanto ai programmi del nuovo Cda dell’Inpgi, "entro la fine del 2016 dobbiamo portare ai ministeri la parte della riforma mancante, ma se lo facciamo prima è meglio per tutti – ha sottolineato Macelloni -. Dovrà essere una riforma improntata alla solidità prospettica dei conti, all'equità e alla solidarietà, tenendo conto che la crisi del settore editoriale è strutturale e questa situazione richiede di ridisegnare la previdenza della categoria".
Meno colleghi che lavorano, stipendi più bassi. E quindi minori contributi incassati dai soci e maggiori spese per l’assistenza sanitaria: così Daniele Cerrato, presidente della Casagit, ha rappresentato in sintesi i conti, pure in attivo, della Cassa. Insistendo su un punto: “Il sistema si regge sul sostegno di tutti gli istituti della categoria, Inpgi, Casagit, Fnsi, insieme”.
Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, ha esordito così: “Bisogna ragionare insieme ma riportando l’opinione pubblica alla piena consapevolezza dell’importanza della professione giornalistica”. A cominciare dalla legge sull’editoria in itinere in Parlamento, “che condividiamo, ma auspicando regole ancora più chiare sul limite delle concentrazioni e sull’autonomia testate”.
La legge 416, che regola l’editoria e i suoi ammortizzatori, è del 1981. “Oggi non si può più pensare ai prepensionamenti – ha insistito Lorusso -. Oggi dobbiamo pensare al rilancio dell’occupazione. I conti dell’Inpgi si tengono in piedi se si crea una adeguata platea di contribuenti. Il tema dell’occupazione è centrale nel nostro confronto con gli editori e con il governo”. Ma bisogna rimettere in moto il mercato sapendo che si è profondamente modificato. “Dobbiamo costruire percorsi che consentano di sottrarre il numero più alto possibile di colleghi alla precarietà e ai contratti atipici, portandoli nell’area del lavoro dipendente. Non si può creare occupazione per contratto. Ma certo con il contratto la si può favorire”. Il segretario della Fnsi ha concluso, quindi, scandendo una sola parola, l’unica che può garantire un futuro alla professione giornalistica: “qualità”.

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