A tre settimane di distanza dal licenziamento senza preavviso della giornalista che curava da otto anni l’ufficio stampa del comitato torinese dell’Arci (appena la metà dei quali coperti da regolare contratto di assunzione), l’Associazione Stampa Subalpina saluta con soddisfazione la pubblicazione di un appello sottoscritto da numerosi intellettuali e rappresentanti del mondo della cultura che chiedono l’immediato ritiro del provvedimento.
Si tratta del segno evidente che la denuncia fatta dal sindacato dei giornalisti circa la gravità del licenziamento ha trovato ascolto nella società civile e di questo non possiamo che ringraziare promotori e firmatari.
Nel frattempo, a dispetto delle dichiarazioni pubbliche rilasciate nell’immediatezza del provvedimento da parte della presidenza dell’associazione, sottolineiamo come al momento non sia giunta alla diretta interessata, né al sindacato che la rappresenta, alcuna proposta di conciliazione.
Non vorremmo si trattasse di un’altra “svista”, pari a quella nella quale era incorso il presidente torinese dell’Arci che, nello spiegare il licenziamento, aveva sostenuto la soppressione del posto di lavoro quando nella lettera di licenziamento che porta la sua firma si parla di “esternalizzazione del servizio”.
In tutti i casi, quel che certo è che si tratta di un comportamento in tutto e per tutto assimilabile a quello di una qualunque azienda che licenzia con forme che sono però molto lontane da quelli che sappiamo essere i principi di libertà e difesa del lavoro dell’Arci.
Anche per questo continuiamo a confidare in un cambio di comportamento senza il quale l’esito non potrà tuttavia che essere di natura giudiziaria.
ASSOCIAZIONE STAMPA SUBALPINA
Alleghiamo in calce il testo dell’appello. Chiunque volesse aderire può farlo inviando una mail a iostoconfederica@gmail.com inserendo nome, cognome, professione e scrivendo "Aderisco".
appelloiostoconfederica.pdf