Pensiamo soltanto per un attimo al fenomeno Internet, un fattore straordinario di crescita delle opportunità di conoscenza, ma anche un contenitore nel quale è possibile trovare di tutto anche al di fuori di ogni logica.
Un viaggio tra “giornalismo e internettismo”, è stato quello proposto dal corso di formazione dell’11 novembre ad Asti, proprio con l’obiettivo di indagare quanto siano efficaci poche frasi ponderate da un giornalista piuttosto che una alluvione di parole. I nuovi media rendono tutti, indistintamente, poeti, naviganti, cuochi, calciatori, scrittori e politici in grado di mettere on-line milioni di parole e immagini.
Ma oggi quindi “serve ancora avere dei giornalisti?” ha chiesto Efrem Bovo, neopresidente del Gus, Gruppo Uffii Stampa della Subalpina, animando il convegno sulla relazione tra economia reale e informazione.
“Certamente”, secondo Stefano Tallia, segretario della Subalpina, ed Ezio Ercole, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte. Ma anche secondo gli industriali e fra essi il presidente della Camera di Commercio di Asti, Erminio Renato Goria: “ serve un giudizio critico sulla realtà”.
Sta crescendo, quindi,. un movimento culturale, un’unione di tante professionalità, che vuole parole soppesate, immagini curate, storie vere che possano aggiungere “valore intangibile” al prodotto, al pezzo, alla carica.
E’ il momento di un nuovo giornalismo italiano che, mettendo in campo concrete e visibili iniziative, vuole dare una dimensione sociale all’informazione, affinché supporti i diversi comparti del vivere e sia propedeutica alla formazione dei processi decisionali, siano essi di conoscenza delle cose o di acquisto.
L’evento vissuto in Asti l’11 novembre è stato il segno di una collaborazione attiva con imprenditori e intellettuali e tra gli ospiti d’eccezione il vicepresidente della Camera di Commercio di Londra, Subhash V.Thakrar, con delega per l’India e l’Asia, che ha esposto le potenzialità di quei mercati per il food and beverage italiano.
Il pomeriggio si è concluso con l’intervento di Clara Attene, Barbara D’Amico e Alberto Filippini, che hanno illustrato la costruzione di una scheda “ideale” per gli uffici stampa attraverso il progetto The Press Match.
remo febo