Il Circolo della Stampa organizza l'incontro "Polis: Istruzioni per l’uso - Alimentazione Collettiva", mercoledì 30 novembre, dalle 10,30 alle 13, a Palazzo Ceriana Mayneri, corso Stati Uniti 27, Torino.
L’incontro nasce all’interno del ciclo POLIS: istruzioni per l’uso, il filone tematico del Circolo della Stampa improntato sull’indagine degli argomenti di attualità che coinvolgono la nostra Città. Un momento di approfondimento che nasce in occasione della presentazione del rapporto annuale “(Non) tutti a mensa 2016” di Save the Children.
Parteciperanno:
Antonella Inverno, Responsabile Policy and Law programmi Italia-EU Save the Children
Mila Spicola, Presidenza del Consiglio dei Ministri, già MIUR
Gianna Pentenero, Assessora all'Istruzione, Lavoro, Formazione professionale Regione Piemonte
Federica Patti, Assessora all’Istruzione Città di Torino
Lorenza Patriarca, Rappresentante dei Dirigenti scolastici della Città di Torino
Carola Messina, Responsabile CooGen Coordinamento Genitori della Città di Torino
Dalle direttive del Ministero della Salute:
…."D’altra parte i profondi cambiamenti dello stile di vita delle famiglie e dei singoli hanno determinato, per un numero sempre crescente di individui, la necessità di consumare almeno un pasto fuori casa, utilizzando i servizi della ristorazione collettiva e commerciale.
Come è noto, l’obiettivo di favorire nella popolazione corretti stili di vita è prioritario a livello internazionale.?L’accesso e la pratica di una sana e corretta alimentazione è uno dei diritti fondamentali per il raggiungimento del migliore stato di salute ottenibile, in particolare nei primi anni di vita.
Nella “Convenzione dei diritti dell’infanzia”, adottata dall’ONU nel 1989, è sancito infatti il diritto dei bambini ad avere un’alimentazione sana ed adeguata al raggiungimento del massimo della salute ottenibile e nella revisione della “European Social Charter” del 1996 si afferma che “ogni individuo ha il diritto di beneficiare di qualunque misura che possa renderlo in grado di raggiungere il miglior livello di salute ottenibile”.
Vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico- religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori”
Partendo da questi principi, esposti nel documento annuale del Ministero della Salute sull’alimentazione scolastica, vorremmo cercare di fare chiarezza e di dare informazione su un argomento che fa parte della cronaca prima nazionale e poi cittadina.
Vorremmo invitare a parlare singolarmente senza creare contradditorio alcuni esponenti che trattino nel merito le diverse scale dell’argomento.
Con il fine di tenere il discorso molto “alto”, inizieremo dalla presentazione del rapporto di Save the Children “(non) tutti a mensa 2016” (indagine sulle mense scolastiche italiane e sull’educazione alimentare), vorremmo cercare di fondare il discorso sul valore della nutrizione scolastica, sui parametri da rispettare e sul suo valore sociale in tutte le sue forme e sulla sua accessibilità diversa a livello nazionale, con il contributo fondamentale alla discussione della dott.ssa Spicola della Presidenza del Consiglio già MIUR.
Analizzeremo poi la situazione locale nella sua applicazione normativa cercando di non entrare sulle questioni più giuridiche del “panino”, parte ed espressione anche loro della problematica.
Dal rapporto sull’alimentazione ed educazione di Save the children
“…Genitori consapevoli dell’importanza di un’alimentazione sana, non sempre mettono in pratica le regole della buona tavola
Bambini e ragazzi fanno dunque una vita piuttosto sedentaria, ma quali sono le loro abitudini alimentari? I genitori sembrano essere abbastanza consapevoli delle regole di base che favoriscono una crescita equilibrata dei figli. Come accennato, seppure in maggioranza (87%) consapevoli delle norme, i genitori si rifanno primariamente a quanto radicato nella loro cultura famigliare (40%) e a quanto possono apprendere leggendo (36%) o facendo riferimento al pediatra di fiducia (29%), o attraverso gli insegnanti dei figli (7%). Nonostante le tante trasmissioni televisive dedicate alla cucina, solo il 13% dei genitori afferma di aver appreso queste regole della buona tavola dai media. C’è però un preoccupante 13% dei genitori afferma però di non conoscere alcuna regola di base per nutrire i propri figli in maniera adeguata alla loro crescita sana, una percentuale cresciuta rispetto al 9% del 2011, che diventa ancora più alta nel Sud e nelle isole, dove quasi 3 genitori su 10 dichiarano di non conoscere regole alimentari. Un dato che sale tra coloro che hanno figli tra i 6 e i 10 anni (17%), rispetto a quanto si rileva presso chi ha figli più grandi…”
L’impegno di save the Children per una mensa di qualita` e aperta a tutti i bambini e la ricerca “(Non) tutti a mensa!”
Save the Children ha da sempre ritenuto fondamentale garantire a tutti i bambini, indipendentemente dallo status economico delle famiglie, l’accesso ad una mensa di qualita` in rispetto dei principi garantiti dal diritto internazionale, oltre che dalla Costituzione. Secondo Save the Children la presenza e l’accesso ad una sala mensa dove poter condividere il pranzo, la garanzia dell’accesso gratuito al servizio per le fasce piu` disagiate e del tempo prolungato per tutti i bambini ed un’alimentazione di qualita` sono i presupposti ineluttabili per un pieno godimento del servizio di refezione scolastica inteso come diritto ad un’istruzione di qualita` e di una buona salute senza nessuna discriminazione per i tutti i bambini.
PALAZZO CERIANA MAYNERI
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