COPYRIGHT E LICENZE CREATIVE COMMONS: O DI COME PASSARE DA TUTTI AD ALCUNI DIRITTI RISERVATI FACCIA NASCERE NUOVE OPPORTUNITÀ. E' il titolo del corso di formazione (2 crediti) in programma mercoledì 17 maggio a Torino, nella Sala didattica del Polo del '900, in via del Carmine 14.
Il diritto d'autore nell'era digitale prevede la tutela delle opere sia in Creative Commons, sia in copyright tradizionale. Fino a pochi anni fa, prima che il digitale e la rete irrompessero nelle nostre vite, la maggior parte delle opere venivano distribuite con le clausole del copyright tradizionale ("tutti i diritti riservati"), proteggendo sicuramente le opere ma anche limitandone l'uso e la diffusione. La dicitura “All rights reserved”, ovvero “Tutti i diritti riservati”, implica che quell’opera non è utilizzabile o condivisibile sui social in alcun modo, se non dopo un accordo economico ed un'autorizzazione scritta dell’autore. Per aggirare l'ostacolo al tempo dei social sono nate le licenze Creative Commons (CC), ovvero licenze "Alcuni diritti riservati" o "Some rights reserved", più idonee al nuovo modo di condividere il sapere, che si basano su un concetto importante: la possibilità di diffondere le proprie opere e farsi così conoscere dal mondo intero.
A spiegare queste distinzioni ci sarà Federico Morando, del Gruppo di lavoro Creative Commons Italia. Laureato in economia presso l’Università Bocconi, Morando ha focalizzato i suoi studi sull'intersezione tra economia, diritto e nuove tecnologie; docente di diritto dei beni immateriali presso l’Università Bocconi, è uno dei principali esperti italiani di licenze libere per il riuso dei dati pubblici.