ALEPPO E LA SIRIA: SI PUÒ PARLARE DI PACE IN MEDIO ORIENTE? Di certo se ne parla a Cuneo, venerdì 26 maggio, nell'ambito di un corso di formazione (4 crediti) nella Sala Blu de "La Guida", in via Bono 5.
Un milione di siriani sotto assedio, l’uso del cloro nei bombardamenti su Aleppo, profughi siriani in Giordania: la situazione in Siria è uno scenario difficile e complicato anche per le diplomazie internazionali. Le Nazioni Unite indicano in 974.000 i siriani che vivono in guerra, il doppio rispetto a un anno fa. Negli ultimi mesi è aumentato il numero delle località dove non arriva più nulla da mangiare né ricevono aiuti umanitari. Tra queste, la parte est di Aleppo; la città è di nuovo colpita da razzi, colpi di mortaio e barili esplosivi, nel corso dei più pesanti bombardamenti dall’inizio della guerra nel 2011. L’attività diplomatica è da tempo al lavoro per ipotetiche prospettive di pace nei teatri di guerra mediorientali, che però dividono la comunità internazionale anche perché sono cambiati i profili e i ruoli dei principali attori coinvolti. Tra i convolti dalla guerra ben 374.000 sono bambini a cui è urgente non solo garantire necessità di base come acqua, cibo e riparo ma anche spazi e attività di “normalità”. Ci provano i Salesiani di Don Bosco con la loro opera.
Il corso prevede l’ introduzione di Ezio Bernardi, direttore de La Guida e gli interventi di Adriana Longoni, ex dirigente dell’Unione Europea, esperta di questioni internazionali e specialmente balcaniche e mediorientali, e la testimonianza dei Salesiani che ad Aleppo vivono e operano, a cominciare da Don Pier Jabloyan.