L'assemblea mensile dell'Ungp Piemonte, svoltasi lunedì 8 maggio al Circolo della Stampa di Torino, Palazzo Ceriana Mayneri, ha affrontato tutti i temi dell'attualità sindacale. Numerosi gli interventi circa il prelievo forzoso sulle pensioni, deciso illegittimamente dall'Inpgi (il Cda non può, non poteva, sostituirsi alla legge) per un malinteso principio di solidarietà. I ministeri vigilanti, entrambi o uno solo, hanno detto sì, smentendo precedenti loro valutazioni (sulla precedente riforma del 2015 varata dall'Istituto di previdenza e per metà bocciata). Si è aperto così un fronte giudiziario, che vede partecipi numerosi colleghi. Come temevano i vigilanti e attentissimi ministeri ieri e, evidentemente, dimostrano oggi di non temere. Chi vivrà, vedrà! Si vedrà in trasparenza e oggettività anche il futuro dell'Inpgi, afflitto dalla crisi e dalla mancanza di contributi "new entry". Il prelievo forzoso è economicamente irrilevante per i bilanci piangenti, sbagliato nelle intenzioni e nel metodo. Divisivo nell'ambito della categoria, fatta di giovani e anziani. I quali, tutti insieme, vorrebbero la salvezza dell'Inpgi, salvaguardandone l'autonomia, e respingendo ogni visione di confluenza nell'Inps, come predica qualche sconsiderato profeta di sventure.
Tutti d'accordo alla riunione torinese che ha dibattuto anche a lungo la pasticciata applicazione del prelievo con il cedolino di maggio, senza spiegazioni attendibili e congrue informazioni.
La riunione si è conclusa con la seguente mozione approvata all'unanimità (richiamando un tema non secondario e disatteso colpevolmente da tutti, sindacato nazionale e Associazioni Stampa territoriali, Ordine, colleghi ignari del bene comune e dello sfascio possibile della nostra previdenza nel prossimo futuro).
Mozione dell' Ungp Piemonte
8 maggio 2017
L’assemblea dei giornalisti pensionati piemontesi, a fronte dalla preoccupante crisi dell’Inpgi per il crollo dell’occupazione nell’editoria, giudica indispensabile il consolidamento della platea contributiva dell’istituto e sollecita, quindi, presidenza e direzione generale a chiedere con forza al governo - anche in occasione della prossima audizione alla Camera - il concreto rispetto delle norme che da oltre 15 anni hanno stabilito la contribuzione all’Inpgi per tutti i giornalisti addetti stampa della Pubblica Amministrazione. Un concreto passo per la salvezza dell' Inpgi.
Antonio De Vito
Presidente Ungp Piemonte