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12/03/2019

Raccontare la mafia che cambia e le sue infiltrazioni

Incontro con Donato Ungaro sabato 16 marzo a Torino

Bisogna dirlo che la mafia non solo esiste ma è pure radicata al nord. E bisogna ribadirlo. Sabato 16 marzo, alle 18, al Teatro Astra di Torino, in via Rosolino Pilo 6, si svolgerà il dibattito “La mafia dal sud al nord. Raccontare la mafia che cambia e le sue infiltrazioni.

Partecipano Donato Ungaro, giornalista professionista, ispiratore dello spettacolo teatrale "Va’ pensiero"; il regista Marco Martinelli, autore (insieme ad Ermanna Montanari) e regista dello spettacolo teatrale "Va’ pensiero", un intenso spettacolo di teatro civile; Gian Carlo Caselli, magistrato, già Procuratore della Repubblica a Palermo e Torino. Modera l’incontro Francesco Daniele, coordinatore della II Commissione della Circoscrizione III della Città di Torino. Ingresso libero.

Prima di essere giornalista professionista, Donato Ungaro era vigile urbano a Brescello, il comune di Peppone e don Camillo, in provincia di Reggio Emilia, il primo comune sciolto per mafia in Emilia Romagna per le infiltrazioni di una 'ndrina della 'ndrangheta calabrese.
Con la sua divisa di giovane vigile urbano, Donato Ungaro fece la contravvenzione a un boss calabrese che aveva lasciato platealmente la sua Lamborghini in sosta vietata. E volle verificare i permessi di alcune case tirate su abusivamente.
Nel 2002 il vigile fu licenziato. La ragione ufficiale del licenziamento firmata dall'allora sindaco Coffrini (che ha appena querelato per diffamazione il regista Martinelli, l'editore Belpoliti e lo stesso Ungaro) fu che il vigile collaborava, regolarmente autorizzato dall’amministrazione, con la “Gazzetta di Reggio”. In effetti Ungaro, pubblicista pagato quattro euro a pezzo dal giornale locale, aveva denunciato gli scavi abusivi di sabbia lungo il Po e gli interessi di proprietari terrieri e imprese del movimento terra per il progetto di una centrale turbogas. Per questo era già stato minacciato e gli avevano tagliato le gomme dell’auto per due volte.
Dopo 13 anni, nel 2015 la Corte di Cassazione ha giudicato illegittimo quel licenziamento e il comune di Brescello è stato sciolto per "l'accertamento di forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della 'Ndrangheta".
Nel frattempo Donato Ungaro è diventato conducente di autobus a Bologna e giornalista professionista, continuando a scrivere in difesa della legalità in Emilia- Romagna.

Qui l'intervista di Articolo 21 a Donato Ungaro:
https://www.articolo21.org/2019/03/quando-una-persona-e-intimorita-trovare-il-coraggio-ha-un-costo-emotivo-intervista-a-donato-ungaro-querelato-per-uno-spettacolo-teatrale/

 

 

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