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24/03/2019

"Se non vogliamo che tutta la società si pieghi all'oscurantismo"

Il messaggio di Stefano Tallia all'assemblea degli iscritti all'Ordine

Questo il messaggio del Segretario dell'Associazione Stampa Subalpina, Stefano Tallia, all'assemblea degli iscritti all'Ordine dei giornalisti del Piemonte, riunita domenica 24 marzo a Palazzo Ceriana Mayneriper l'approvazione del bilancio consuntivo 2018 e preventivo 2019. Nella foto, i relatori dell'Ordine dei giornalisti: da sinistra, Mario Bosonetto, Tesoriere; Raffaele Sasso, presidente dei Revisori dei Conti; Ezio Ercole, vicepresidente, e Alberto Sinigaglia, presidente.

 

Torino, 24 marzo 2019

Caro Presidente, care consigliere e cari consiglieri, care colleghe e cari colleghi,

un impegno precedentemente assunto all’estero mi costringe a rinunciare all’annuale assemblea dell’Ordine e, tuttavia, non voglio farvi mancare il mio saluto in un momento di grande delicatezza per la categoria.

Proprio domani inizieranno gli Stati Generali dell’informazione, promossi dal Governo, un appuntamento del quale non conosciamo ancora le finalità e al quale credo sia giusto approcciarsi con fiducia e al tempo stesso con prudenza. Non perché il nostro settore non necessiti di ridefinire regole e principi di sostenibilità economica, ma perché non va dimenticata la difficile interlocuzione avuta con questo Esecutivo nei mesi passati. Se è positivo che chi guida il paese sia passato dagli insulti alla volontà di dialogo, non vanno sottovalutate le dichiarazioni rese anche recentemente da altri rappresentanti del Governo volte a sminuire il ruolo dell’informazione professionale. Da questo punto di vista non posso che associarmi alle parole usate dal professor Valerio Castronovo in questa stessa sala, lunedì scorso, all’atto della consegna del tesserino di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti: solo una stampa libera e indipendente può essere garanzia di buon funzionamento delle regole democratiche del paese.

Tuttavia, a minacciare la libertà dell’informazione è anche la crisi del settore che taglia i posti di lavoro, non offre prospettive stabili per i giovani e riduce i compensi a livelli divenuti ormai inaccettabili. La libertà - va detto con grande chiarezza - ha anche a che vedere con le condizioni economiche; e lo sfruttamento del lavoro, che esiste in troppe realtà editoriali, mina questo bene fin dalle fondamenta.    

In un quadro tanto complesso, un elemento positivo c’è: dopo anni di contrapposizioni spesso sterili, la categoria, attraverso tutti i suoi enti,  ha ripreso a parlare con una voce sola, trasferendo a livello nazionale quel modello di collaborazione adottato da tempo nella nostra regione.

Ora, però, è giunto il tempo di compiere un ulteriore salto di qualità e anche in questo il modello della “Casa dei Giornalisti” torinese, che grazie anche al Circolo della Stampa ha ripreso a parlare e dialogare con la città, può esserci di aiuto.

I giornalisti, da soli, non potranno infatti affrontare le battaglie e le sfide delle quali vi ho appena detto. Per farlo è necessario che i temi dell’informazione tornino al centro del dibattito pubblico, come lo furono nella stagione della battaglia contro i conflitti di interesse e contro le leggi bavaglio.

Quando si spegne la luce in una redazione, come accaduto ad esempio nella nostra regione in numerose emittenti radiotelevisive, non si infligge solo un danno all’occupazione: si mette a tacere una voce indispensabile per il confronto democratico.

Tenere accese quelle luci è compito nostro, ma dev’essere compito di una società che non vuole piegarsi all’oscurantismo, male che ha ripreso a diffondersi in troppi angoli d’Europa.

Unicuique suuum, a ciascuno la sua parte. Il sindacato dei giornalisti, statene certi, l’ha fatta e continuerà a farla.

Buon lavoro e buona domenica a tutti.

Stefano Tallia

Segretario Associazione Stampa Subalpina  

 

 

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