In corso Valdocco, sede della Gazzetta del Popolo, campeggiava la Statua della libertà di stampa dello scultore Odoardo Tabacchi. L’immagine di quella statua campeggia ora sul manifesto della mostra “La Gazzetta del Popolo. 16 giugno 1848 – 31 dicembre 1983. 135 anni tra storia, giornalismo e cultura”, organizzata ed ospitata dal Consiglio regionale del Piemonte, dal Museo Nazionale del Risorgimento e dal Polo del ‘900.
Il convegno “Liberi di informare?”, organizzato in occasione della mostra, si propone di approfondire alcuni dei momenti salienti della storia di uno dei più importanti quotidiani italiani, evidenziandone la forte capacità innovativa e il ruolo svolto nella società piemontese e italiana dal 1848 fino agli anni Ottanta del Novecento, nonché, a pochi giorni dalla Giornata mondiale per la libertà di stampa, di riflettere sulla situazione attuale della professione giornalistica in particolare nella carta stampata.
L'appuntamento è per lunedì 6 maggio, alle 9, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15, a Torino.
Introducono i lavori Alberto Sinigaglia, presidente dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte; Stefano Tallia, segretario dell'Associazione Stampa Subalpina; e Luca Rolandi, giornalista e curatore
A parlare de "La Gazzetta del Popolo. 135 anni tra storia, giornalismo e cultura" intervengono Gianpaolo Boetti, giornalista; Mauro Forno, del Dipartimento di Studi storici dell'Università di Torino; Alessandro Leccese, del Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Torino; Iole Scamuzzi, del Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Torino. Modera Tarcisio Mazzeo, caporedattore della TGR Piemonte.
A tracciare, invece, il percorso "Dalla Gazzetta del Popolo al city journalism" intervengono Piero Bianucci, giornalista; Cristopher Cepernich, direttore dell'Osservatorio Comunicazione Politica e Pubblica dell'Università di Torino; Beppe Fossati, direttore di CronacaQui Torino; Salvatore Tropea, giornalista. Modera Umberto La Rocca, caporedattore del Corriere di Torino.