Chiarezza, solidarietà e coraggio. Per sintetizzare gli obiettivi della nuova lista “Insieme per la Subalpina” bisogna leggere i nomi che la compongono. Colleghe e colleghi dai percorsi professionali molto diversi, che hanno scelto di dedicare parte del loro quotidiano impegno al nostro sindacato, mettendo a disposizione competenze ampie e profonde, come sempre a titolo gratuito. Grati a chi ha guidato il sindacato regionale in questi ultimi dieci anni, Stefano Tallia e Alessandra Comazzi, abbiamo colto l’invito e l’esigenza di rinnovare i ranghi per proseguire nel cammino tracciato. Nel composito mondo del giornalismo piemontese cerchiamo di dare voce e rappresentanza a tutti i media: piccoli e grandi giornali, agenzie stampa e informazione online, radio e televisione. E, soprattutto, precari e garantiti. Sensibilità diverse che vivono, però, la trasformazione tecnologica del lavoro come un cammino ricco di insidie, ma anche di opportunità.
Il governo di questa fase storica straordinaria necessita di una coesione altrettanto forte tra i vari istituti di categoria, ovvero Ordine, sindacato, Inpgi e Casagit. Perché la nostra professione va difesa da chi la usa arbitrariamente per i propri interessi, siano editori o partiti politici. La nostra professione va difesa soprattutto quando i diritti non sono rappresentati dentro le redazioni, o vengono bisbigliati come fossero lettera morta. Occorre difendere la professione da chi offre remunerazioni umilianti, con la scusa che intanto non ci sono alternative. Dobbiamo ragionare sugli errori del passato, e sulle scelte che dovremo compiere per i due enti che chi ci ha preceduto ha costruito lottando giorno per giorno: Inpgi e Casagit sono risorse preziose, non problemi.
Siamo una nave in mare aperto, dove servono marinai esperti e coraggiosi, mappe chiare, una bussola funzionante, e soprattutto una rotta da seguire. La rotta, che noi abbiamo sempre seguito, e vogliamo seguire è quella che ha fatto la storia del nostro sindacato: valorizzare il lavoro dei giornalisti e, grazie a loro, la libera informazione, per rendere migliore la società.
Il primo inequivocabile punto del programma è, quindi, la tutela della dignità professionale, sotto qualunque forma si proponga. Senza dignità non c’è un lavoro giusto e sano. Tanto più quando la crisi delle vendite in edicola e della raccolta pubblicitaria falcidiano la tenuta dei quotidiani, dei giornali del territorio e delle agenzie di stampa. Si inquina così ogni giorno la visione del futuro dei giornalisti dipendenti, cancellando il perimetro di azione dei collaboratori. Degenerando nella mancanza di tutele, a cui sono erroneamente abituati le centinaia di free lance, che innervano i rivoli dell’informazione regionale. Questo è il veleno che rischia di soffocare il futuro del giornalismo, ma è anche il bacino da cui riemergere.
Non sarà semplice, ci sarà da sporcarsi le mani nei prossimi quattro anni, per garantiti e precari. Ecco perché come secondo obiettivo confermiamo di voler portare avanti tutti i progetti e le idee che ci consentano di offrire ai colleghi la migliore assistenza in caso di necessità. Per questo è fondamentale confermare l’estensione della tutela legale, coprendo anche eventuali spese di soccombenza. E’ un esempio unico nel panorama sindacale. Come sono stati innovativi lo sviluppo sulla base delle reali richieste dei colleghi free-lance, le esperienze come il coworking all’interno di Toolbox e la promozione e partecipazione ai bandi europei Dev Reporter e Frame Voice Report, che hanno garantito sbocchi e rapporti internazionali.
Ancora. Riaprire concretamente una discussione con la Regione Piemonte, le altre organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali degli editori su una revisione della legge sull’editoria locale per sostenere le aziende del territorio, favorendo la crescita di posti di lavoro. I fondi dovrebbero essere indirizzati al rafforzamento del mercato editoriale digitale locale. Senza tralasciare di stabilizzare la produzione di un’offerta formativa che aiuti i colleghi ad acquisire competenze in settori innovativi. E’ un campo in cui Stampa Subalpina è pioniera. Per farlo immaginiamo collaborazioni stabili con enti di formazione e gli atenei piemontesi.
Ultimo, ma non ultimo, a distanza di quasi vent’anni dall’entrata in vigore della Legge n.150/2000 che ha riconosciuto le specificità del giornalismo istituzionale nella Pubblica Amministrazione, è un dovere il provare a recuperare la rappresentatività nel settore degli uffici stampa.
Idee che saranno punti di partenza con il sostegno di tutte le giornaliste e i giornalisti piemontesi, a cui chiediamo fiducia.
Le colleghe ed i colleghi di "Insieme per la Subalpina"