Care colleghe e cari colleghi,
per dieci anni, orgogliosamente, siamo stati alla guida della Subalpina. Lo abbiamo fatto affrontando uno dei periodi più difficili per la nostra professione, con una crisi che ha fatto perdere decine di posti di lavoro e cambiato il volto dell’informazione.
Abbiamo lottato, sofferto, pianto e anche riso nei giorni di allegria. Abbiamo cercato di offrire a tutti un sindacato accogliente e protettivo, un luogo dove trovare aiuto e conforto. Abbiamo firmato decine di accordi per la gestione degli stati di crisi, ma anche progettato il futuro scommettendo sulla formazione, sulla partecipazione ai bandi europei, sulle relazioni internazionali.
Soprattutto, abbiamo cercato di aprire le porte del sindacato ai più deboli e ai meno tutelati. Se ci siamo almeno in parte riusciti, non è solo merito nostro ma anche di chi ci ha accompagnati in questa avventura: le colleghe e i colleghi del direttivo della Subalpina, il direttore Roberta Pellegrini con il suo instancabile lavoro e le impiegate dell’associazione. A tutti va il nostro abbraccio e il nostro sentito ringraziamento.
Camminando, abbiamo incontrato molti compagni di strada, dentro e fuori il sindacato: abbiamo trovato la solidarietà della società civile e di molte associazioni nelle battaglie a difesa della libertà di stampa. Abbiamo vinto, abbiamo perso.
Avremo anche fatto bene?
Questo, naturalmente, non spetta noi dirlo. Siamo certi di aver commesso errori, come capita a chiunque decida di sporcarsi le mani, e del resto, come diceva don Milani, serve a poco avere le mani pulite se poi le si tiene in tasca. E noi abbiamo sempre cercato pantaloni senza tasche…
Oggi, dopo dieci anni, abbiamo deciso di non candidarci più alla guida del sindacato. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che il rinnovamento non sia solo una parola da spendere in pubblico, ma una pratica da realizzare nella vita di ciascuno di noi. Siamo per altro certi che la Subalpina che uscirà dalle elezioni di domenica 1 e lunedì 2 dicembre sarà guidata da ottime mani.
Per l’ultima volta, nel nostro ruolo istituzionale, vi scriviamo dunque per invitarvi a votare, perché è la partecipazione a dare forza al sindacato.
Domenica 1 dicembre, al mattino, per chi lo vorrà, saremo nel seggio di Torino a Palazzo Ceriana per salutare tutte le colleghe e i colleghi che verranno a votare. Sarà l’occasione per stringerci la mano e per bere insieme una tazza di cioccolata: vista la stagione ci è parsa la scelta migliore per un arrivederci sabaudo e subalpino.
Vi aspettiamo.
Alessandra Comazzi, Presidente Associazione Stampa Subalpina
Stefano Tallia, Segretario Associazione Stampa Subalpina